Le opere del Museo Carlo Zauli sommerse dall’alluvione dello scorso maggio riemergono con forme e significati nuovi. I tanti volontari che hanno da subito aiutato il Museo nella pulizia dei locali dal fango hanno anche recuperato quante più opere possibili perchè potessero avere una nuova vita. Si è occupato di questo, trasformando nuovamente in arte il materiale raccolto e ripulito dal fango, l’artista Michele Guido. Le opere realizzate e recuperate sono ora esposte nei locali dell’Assemblea legislativa a Bologna all’interno della mostra Mindfulness, terre a dimora e saranno visibili fino al 5 dicembre.

Presenti anche inediti

Nella ricerca dei lavori del Museo nel post alluvione sono poi state ritrovate anche opere inedite di Zauli, anch’esse in mostra. L’inaugurazione dell’esposizione nei giorni scorsi ha visto la presenza non solo della presidentessa dell’Assemblea, Emma Petitti, anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini, l’assessore alla Cultura Mauro Felicori e la consigliera Manuela Rontini, che ha sottolineato: «molto importante ospitare queste opere perché l’Assemblea legislativa è la casa degli emiliano-romagnoli e questa esposizione parla della rinascita dopo l’alluvione». «Un esempio di come dalla distruzione possa nascere nuova creazione – dice Emma Petitti – Parla di futuro e di speranza. Il fango ha sommerso le opere d’arte ma mani volenterose lo hanno rimosso». Simbolo quindi di una rinascita e di una ripartenza della città che passa dall’arte, il Museo Zauli torna a essere protagonista di esposizioni con opere nuove e cariche di significato. «Ci piace pensare che questa mostra simboleggi la rinascita del Museo Zauli di Faenza», dicono Matteo e Laura Zauli. La mostra sarà visitabile fino al 5 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, in viale Aldo Moro a Bologna.