Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore con una riflessione sulla delicata questione della guerra israelo-palestinese.

Occhio per occhio, il mondo diventa cieco

Caro direttore,
«Occhio per occhio… e il mondo diventa cieco». Questa frase di M.K. Gandhi mi sembra sintetizzare, meglio di altre, la poca saggezza di quanto sta avvenendo. Mentre problemi epocali necessiterebbero di azioni congiunte di un’umanità unita, ci si scanna. Tutto questo mi ricorda i capponi di Renzo ne I Promessi Sposi di Manzoni, destinati a finire nella pentola dell’avvocato Azzeccagarbugli che, invece di tentare di liberarsi, si beccavano tra loro. Il nostro Pianeta sta diventando sempre più inospitale per la nostra vita a causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento. Purtroppo o per fortuna, è l’unico a nostra disposizione sul quale un fragilissimo equilibrio di forze fisiche e di elementi chimici permette a noi di vivere. Eppure, invece di mettere in rete tutte le nostre intelligenze, tecniche e manuali per trovare e realizzare soluzioni, cosa si fa? Si urla: «Vendetta!» Come se questa fosse in grado di ridare la vita a chi è stato ucciso. Si ripete fino alla noia: «Armi!». Come se queste avessero mai risolto le cause dei conflitti. Si discute, tranquillamente, persino sull’utilizzo della bomba atomica. Così, se mettessero in pratica questa bella idea, risolveremmo in pochi minuti tutti questi “noiosi” problemi e darebbero l’aiutino finale per liberare la Terra dai loro attuali, irriconoscenti, ospiti.

Davide Patuelli