L’alluvione del maggio 2023 ha lasciato ovunque delle tracce, dei segni. Sui muri, nei campi, dentro le case, ma anche dentro di noi. Il laboratorio “TRACCE”, a cura dell’Associazione Culturale e di Promozione Sociale Galla & Teo in collaborazione con il Museo Diocesano, è dedicato ai ragazzi dai 13 ai 19 anni e vuole indagare i segni interiori emersi da quei giorni difficili, dal loro ricordo.

Attraverso pratiche teatrali di voce e corpo si andrà a costruire un archivio emotivo di quanto è stato vissuto. Nel contesto della «DOVE ABITA L’UOMO. Luoghi, relazioni, intrecci», a cura del Museo Diocesano di Faenza, si potranno raccogliere i racconti e le emozioni delle tante persone che sono state coinvolte dall’alluvione.

Il percorso, seguito da Marco Montanari e Silvia Rossetti, partirà proprio da queste testimonianze per creare un intreccio di immagini e parole con le voci degli adolescenti coinvolti.

A chiusura del laboratorio teatrale sarà proposta una restituzione teatrale negli spazi della mostra, al fine di presentare a vero e proprio pubblico tutto ciò che hanno assimilato e le immagini che hanno creato nel corso del laboratorio.

I tutor, infatti, si cureranno di osservarli nel corso dell’esperienza per rilevare contenuti, idee, contesti di fantasia emersi, con l’esplicito obiettivo di valorizzarli senza che il gruppo “subisca” un copione già scritto e distante dal messaggio che desiderano dare.

Il laboratorio, a partecipazione libera, si svolgerà a partire dal 17 ottobre fino al 19 dicembre 2023, dalle 17 alle 19 presso i locali della Biblioteca Cicognani (viale Stradone 30, Faenza).

Per informazioni e iscrizioni: info@gallaeteo.org 3383871578.

RAGAZZI

Come è strutturato il laboratorio

I tutor che si occuperanno del laboratorio struttureranno le ore di attività tenendo conto della situazione individuale e di gruppo che si troveranno di fronte: non tanto dal punto di vista tecnico, quanto da un punto di vista personale e comportamentale dei partecipanti.

Utilizzeranno quindi l’attività teatrale a scopo didattico ed educativo: essa stimola automaticamente alcune competenze fortemente utili in senso umano (autostima, interrelazione, proprietà di linguaggio, capacità di parlare in pubblico), con graditi “effetti collaterali” quali una ritrovata confidenza con la propria fantasia, immaginazione e creatività.

Nella specifica applicazione del tema che si vuole affrontare, ovvero i segni – letterali e metaforici – che l’esperienza dell’alluvione ci ha lasciato, la pratica teatrale diventerà uno strumento per lasciare emergere storie, emozioni e sensazioni per dare il massimo valore alla testimonianza della nostra comunità.

Per raggiungere questo scopo, si inseriranno nel percorso le tracce vocali raccolte nell’ambito del progetto “DOVE ABITA L’UOMO – luoghi, relazioni, intrecci”, un’esposizione artistica da cui è stato lanciato un appello a raccontare la propria storia inviandola a un contatto predisposto.

Obiettivi di apprendimento e crescita

  • Trovare nella pratica teatrale un canale produttivo e sano di manifestare il proprio sentire.
  • Contribuire al superamento e alla comprensione dell’esperienza negativa dell’alluvione, trovando sollievo nella condivisione e nello stare in gruppo.
  • Superare eventuali limiti creativi e stimolare la fantasia attraverso diversi esercizi di improvvisazione.
  • Acquisire nuove capacità di interazione con i propri compagni e generalmente stimolare contatti più spontanei con le altre persone.
  • Controllare il proprio corpo e la propria voce, comprendendone le potenzialità espressive anche in situazioni non verbali.
  • Accrescere la fiducia in se stessi e sviluppare la capacità di esprimersi in pubblico consolidando la propria presenza scenica.
  • Acquisire una confidenza più sincera e approfondita con le proprie emozioni, le loro intensità e il loro controllo.
  • Aumentare la produttività del lavoro di gruppo, specialmente creativo, scoprendo l’importanza del proprio contributo e di quello dei propri compagni.

Metodologie utilizzate

Le metodologie utilizzate faranno riferimento ad un repertorio di suggestioni ed esercizi che i tutor hanno messo insieme negli anni di attività. Esso spazia dal controllo della voce al lavoro sul corpo, dal padroneggiare le emozioni al gestire i movimenti. Lo sviluppo della tecnica avrà lo scopo di dotare i ragazzi degli strumenti necessari a esprimersi scenicamente e teatralmente, partendo dal loro sentire e trasformando il gesto teatrale in un linguaggio emotivo in cui si riconoscano, che sia in grado di raccontare la loro storia senza derive didascaliche.