Le abitazioni in via Lapi sono ancora lì, ma l’incertezza sul futuro è tanta. La domanda che tutti i residenti si pongono è la stessa: «Quando potrò ritornare a casa?». Una domanda vincolata da troppi fattori: l’arrivo dei risarcimenti, la sicurezza degli argini, il ritorno di servizi essenziali nel quartiere come la scuola d’Infanzia, le criticità della raccolta rifiuti. Guardare sul lungo periodo mette sconforto a tanti. Procedere a piccoli passi, facendo il punto su alcuni primi interventi – il muro di via Renaccio che verrà ripristinato, i lavori di Hera sul sistema fognario, i progetti per la scuola Il Girasole – consente di affrontare il lungo cammino della ripartenza con più speranza.

Entro fine ottobre saranno terminati i lavori del muro di via Renaccio

«Qualche piccolo risultato è stato ottenuto, ma i risultati più importanti devono ancora arrivare: quelli relativi alla sicurezza e all’arrivo dei risarcimenti nei giusti tempi. Altrimenti è impossibile per noi avviare un progetto di vita in via Lapi e nelle strade limitrofe». È questo il messaggio lanciato dai rappresentanti del comitato cittadino La Bassa Italia nell’incontro con la giunta e con Hera del 5 ottobre scorso a Faventia Sales. «I lavori sugli argini proseguono – ha illustrato l’assessore Massimo Bosi -. Su via Renaccio in questi giorni inizierà un cantiere per il rifacimento del muro crollato, che verrà fatto con tecnica di micropali. Entro fine ottobre contiamo di terminarlo. I lavori di somma urgenza, in questa fase, hanno l’obiettivo di tornare almeno alla situazione di sicurezza pre-alluvione. Intanto sono partiti i lavori sul fiume Marzeno che dalla confluenza con il Lamone andranno verso Modigliana». Sul tema delle fognature i tecnici di Hera hanno riportato gli interventi effettuati in questi mesi e hanno illustrato varie opzioni per mitigare l’annoso problema degli allagamenti in quest’area della città.

ISOLAS

Casa: l’opzione moduli abitativi

Le persone accolte direttamente da alberghi e bed and breakfast a Faenza sono ancora 140, ma i faentini ancora senza casa dopo l’alluvione sono molti di più. Numeri certi è impossibile fornirli, ma stando a coloro che hanno fatto richiesta per il Cas, a Faenza si registrano 1.792 domande ed è possibile stimare circa 3mila persone che in questi mesi hanno dovuto lasciare la propria abitazione. Per quanto riguarda le case popolari, dei 900 appartamenti messi a disposizione dal Comune, 248 sono stati direttamente colpiti dall’alluvione e 70 nuclei familiari hanno dovuto trovare un’altra sistemazione. Sono questi alcuni dei dati forniti dall’assessore Davide Agresti. Come raccontato da il Piccolo nelle scorse settimane sono tante le situazioni di disagio che vivono i cittadini, impossibilitati ancora al rientro per via delle pareti ancora umide e dei lavori di ristrutturazione che, a volte, raggiungono le centinaia di migliaia di euro. Delle soluzioni, però, vanno trovate. In campo c’è anche quella delle casette prefabbricate. «Stiamo valutando l’opzione dei moduli abitativi – ha spiegato l’assessore – valutando alcune aree pubbliche che possono essere adatte a questo scopo. Questa opzione sarà valutata anche dalla struttura commissariale”.

Il Girasole: obiettivo 2 anni

Ci vorrà tempo, almeno due anni, ma l’obiettivo è riaprire il prima possibile la scuola d’infanzia il Girasole. Ad annunciarlo è l’assessora all’Istruzione del Martina Laghi. Momentaneamente i circa cento bambini dai 3 ai 5 anni che frequentavano la scuola sono stati ospitati nel plesso del Tolosano. Per velocizzare l’iter di costruzione della nuova scuola, oltre ai bandi pubblici che dovrebbero portare in dote 3 milioni di euro, si è attivato anche un canale privato, con cui si è avviata una prima fase di progettazione. «Vogliamo realizzare una scuola innovativa – ha detto l’assessora – e, nel farlo, coinvolgeremo attivamente i genitori con degli incontri già a fine ottobre. Grazie a questo canale privato di finanziamento, con l’associazione umanitaria Hope, non appena avremo l’ok anche dei fondi pubblici saremo pronti per partire. Il Girasole sarà uno dei simboli della ripartenza». Si stanno poi studiando soluzioni per quelle famiglie che, essendo tornate ad abitare nell’area di via Lapi, hanno ora difficoltà a portare i propri figli nella sede provvisoria, alla scuola del Tolosano, con spazi allestiti per i bambini dai 3 ai 5 anni. Le famiglie chiederebbero una sorta di scuolabus e con l’Amministrazione ora si stanno valutando varie opzioni.

Samuele Marchi