Alessandro Vitali, dirigente de Il Popolo della Famiglia a Faenza, interviene in merito al servizio di trasporto scolastico nel Comune di Faenza.
“L’imminente apertura delle scuole – afferma Vitali – pone come problematica di alcune famiglie il trasporto dei figli a scuola. Per trattare l’argomento, occorre prima specificare che ad ogni località di residenza all’interno del Comune di Faenza, corrisponde una scuola, detta di stradario; solo frequentando tale istituto, di stradario appunto, si attiva il trasporto scolastico.
Accade tuttavia che, se la scuola di stradario non prevede il tempo pieno ed i genitori dei bambini, per ovvi motivi di lavoro, non riescono ad organizzarsi diversamente, occorre scegliere un’altra scuola, andando di fatto a fare decadere il diritto al trasporto scolastico.
Ricordiamo inoltre che anche per quello che riguarda i punti di raccolta, ovvero punti in cui più bambini vengono accompagnati per prendere la navetta verso scuola, vige la regola di essere residenti nella località ove è ubicato il punto di raccolta ed essere iscritti ad una scuola di stradario. Insomma, il regolamento adottato dall’Unione dei Comuni della Romagna Faentina presenta dei paletti piuttosto rigidi.
Siamo consapevoli – prosegue Vitali – che tale regolamento ha come cardine la tutela delle scuole di periferia, altrimenti destinate a scomparire definitivamente. Riteniamo tuttavia importante altresì utilizzare il buon senso in quei pochi casi limite, in cui proponiamo di potenziare lo strumento dei punti di raccolta. In questo modo i genitori possono accompagnare i figli nel punto di prelievo prefissato, usufruendo quindi anch’essi del trasporto scolastico.
Vi sono inoltre navette che si dirigono verso scuola con un esiguo numero di bambini; ci sembra quindi giusto, poter consentire anche a chi non è di stradario, di poter usufruire del servizio. Se è vero che la Regione Emilia-Romagna decanta l’importanza del trasporto pubblico per raggiungere scuole e luoghi di lavoro, ci domandiamo perché non vi siano dei riscontri reali sul territorio. Evidentemente, si tratta della solita demagogia ecologista a spinta PD.
Oltretutto con l’emergenza alluvione appena passata, potrebbero esserci maggiori difficoltà di spostamento per molte famiglie. Chiediamo dunque – conclude Vitali – agli uffici preposti ed all’Assessore competente di prendere in considerazione questa alternativa. Perché il buon senso può e deve essere applicato.”