I nostri figli vanno a fare sport nei campi sportivi di via Graziola a Faenza. Quelli che con nome altisonante dovrebbero diventare la “cittadella dello sport” e avere 3 milioni dal Pnrr. Speriamo che qualcosa si faccia anche per accedere in sicurezza con le bici. Ad oggi la situazione è tremenda. Via Graziola è una strada larghissima, rettilinea, auto a tutta velocità, strisce pedonali scolorite, non rialzate, corsie ciclabili ai lati (pitturate ai tempi del covid) ormai poco visibili.
Le strisce pedonali non sono davanti all’ingresso dell’area sportiva, (Vialetto Atleti Azzurri d’Italia), ma circa 100 metri più a monte, davanti all’uscita del Palacattani. Quindi chi viene in bici da via Sant’Orsola e dal Peep deve attraversare davanti al Palacattani, per poi infilarsi in un accidentato percorso tra siepi, muretti, vicoli ciottolosi e raggiungere finalmente il Vialetto Atleti Azzurri, che a sua volta è strapieno di auto in sosta e manovra.
Davanti ai cancelli della zona sportiva, questo vicolo chiuso ospita un assembramento spaventoso di auto che accompagnano i figli a fare sport, con le classifiche manovre a retromarcia, mentre il mega parcheggio a 20 metri risulta sempre tutto vuoto. Anche qui, come a scuola, la cultura della mobilità sostenibile è sotto ai piedi (o sotto le ruote).
Perché il Comune in tanti anni non ha ancora vietato l’accesso delle auto nel Vialetto Atleti Azzurri, dirottando le auto nel mega parcheggio a poche decine di metri? Perché non ha realizzato un attraversamento pedonale decente, davanti al Vialetto Atleti Azzurri, illuminato e rialzato e corsie ciclabili degne di questo nome in via Graziola? Questa via è percorsa da centinaia di ragazzi che vanno e tornano da sport in bici, anche d’inverno quando fa buio presto. Dobbiamo aspettare che succeda qualche disgrazia?
Linda Maggiori
(Mamma attivista e portavoce Faenza Eco-logica)