Durante la Festa del Volontariato che si è svolta la scorsa domenica 24 settembre a Faenza, il notaio Paolo Castellari ha voluto ricordare la consigliera comunale scomparsa quest’estate a seguito di una lunga malattia Giorgia Maiardi. Riportiamo qui il testo del suo discorso.

Il ricordo di Giorgia Maiardi

Grazie per la vostra grande sensibilità. Stamattina, quando ho visto il cielo nuvoloso ho pensato ad una frase di Shakespeare alla fine di Romeo and Juliet The sun, for sorrow, will not show his head. Poi il sole è uscitoz. Giorgia era giovane e bellissima quando si ammalò. Non l’ho mai sentita lamentarsi della croce molto pesante che portava. Anzi, era sempre serena e solare e cercava sempre di fare, di impegnarsi al massimo. Nel suo lavoro era bravissima e stimatissima da tutti.  Era una persona di spirito libero. Lei ci insegna che la vita è un dono prezioso che non bisogna sprecare cercando di impegnarsi finché si può.  Ricordarla significa avere grande fiducia nelle donne, nelle loro grandi capacità lavorative, nel loro entusiasmo.  Ricordarla significa anche combattere quel culto criminale  della violenza, dello stupro e del femminicidio, volta a rendere le Donne in qualche modo colpevoli delle violenze che subiscono, che ancora oggi è presente nel nostro Paese.

Libertà

Di recente il Presidente Sergio Mattarella ha detto quanto segue: “Nelson Mandela scriveva che «essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri». Non vi è vera libertà quando una conquista si ottiene a scapito di altri, producendo esclusioni o emarginazioni. Non c’è libertà in quei regimi che soffocano le naturali richieste delle donne a una effettiva parità, alla libertà nelle decisioni che riguardano la propria vita, che escludono parte rilevante della popolazione dall’istruzione e dal mondo del lavoro. Non c’è completa libertà quando non sono garantiti a tutti i cittadini pari condizioni di crescita e di sviluppo. Non c’è libertà, oggi, quando una persona è vittima di molestie e violenze fisiche o morali. La violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi, ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupro. Questa intollerabile barbarie sociale richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante. A questa si deve affiancare, nell’intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo. Abbiamo oggi bisogno più che mai della forza e della cultura delle donne, che con le loro lotte, il loro impegno, la loro originalità hanno indotto e talvolta costretto le società moderne a ripensare stili, modelli e organizzazioni, contribuendo all’affermazione del valore universale della libertà. Le donne hanno cambiato la politica, la cultura e la società. E continueranno a farlo, in questa stagione in cui sfide decisive impegnano l’Italia, l’Europa e il mondo intero sulla frontiera della pace, dello sviluppo, dei cambiamenti climatici, dell’occupazione e della riduzione delle disparità”. E Giorgia ha cercato di fare questo.

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Liberi dall’egoismo

Papa Francesco ha recentemente detto che ” Ma il cristiano – ha sottolineato Papa Francesco – non è chiamato a questo, bensì a occuparsene, a sporcarsi le mani: anzitutto, come ci ha detto San Paolo, a pregare, e poi a impegnarsi non in chiacchiere – no, il chiacchiericcio è una peste – ma a promuovere il bene, a costruire la pace e la giustizia nella verità.” Il Card. Zuppi, nell’omelia ad Argenta il 23 agosto 2023 in occasione del centenario della morte di Don Minzoni, ha ricordato “Nell’infamia del sospetto e delle accuse ad arte fatte crescere per isolarlo dalla Chiesa e da tutto il popolo, si disse che “faceva politica” e che quindi in fondo se l’era cercata. Se è così il cristiano se la cerca sempre perché chiamato a un amore incarnato, nella storia, senza limiti; perché chiamato a un amore libero da ogni ideologia e da quegli “ismi” che intossicano i cuori, a iniziare dal primo, il più banale e pericoloso: l’egoismo.” E il Vescovo Mario Toso in occasione della giornata del creato il 1 settembre 2023 ha ricordato la necessità di questo impegno attivo, nella circostanza in campo ecologico ” Le alluvioni che hanno colpito il nostro territorio con ingenti danni alla viabilità, alle colture, alle abitazioni, alle famiglie, alle imprese e alle città ci richiamano alla dura realtà dei cambiamenti climatici e dell’incuria umana. Basteranno le drammatiche alluvioni, avvenute o prevedibili, a farci cambiare modi di gestione del territorio, stili di vita, mentalità predatrici e consumistiche, omissioni, incurie? In parte, forse. Pare più necessaria una effettiva educazione ecologica delle coscienze nelle comunità e nelle varie associazioni, nelle aggregazioni e nei movimenti, ma anche presso i rappresentanti della politica. Parimenti, non può mancare la sinergia tra i vari soggetti sociali e civili per giungere ad una cittadinanza ecologica attiva, partecipativa e deliberativa. Ecco, allora, l’augurio di una ripresa decisa, pensata, coordinata, con competenza e pazienza, con un forte amore per il creato e con un vivo senso del bene comune. Non si può perdere tempo prezioso in lungaggini, discussioni pletoriche, senza tenere conto della priorità della sicurezza delle persone. Nessuno deve essere lasciato solo. Non si può ignorare che, per alcune realtà, potrebbe essere già troppo tardi.”

Il codice di Camaldoli

Diceva Sergio Paronetto il regista del Codice di Camaldoli del 1943, fondamentale documento per l’impegno dei Cattolici in politica. «A latere di discussioni e programmi per l’avvenire che impegnano tutta la nostra attenzione c’è una distinzione tra le parole e il fare, tra le chiacchiere e la vita. E mi par nettissima la nostra posizione, la nostra vocazione: è dalla parte del fare, con la croce, se vogliamo, dell’azione, non con la irresponsabilità e la comodità mentale di chi sta a guardare. Saremo dalla parte della barricata, dove si opera sugli uomini. Saremo fra quelli che verranno discussi e giudicati perché faranno, non fra quelli che giudicheranno e discuteranno. Saremo con quelli che sbaglieranno, non con quelli che troveranno a ridire, perché si è sbagliato; con quelli che avranno sempre torto, perché ci sarà sempre qualcuno che potrà dire: “così bisognava fare, così io avrei fatto”. Posizione scomoda, forse. Ma guai a fuggire: bisogna impegnarsi, finché si può».

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La dedica

Con il suo impegno Giorgia ci insegna che tutti siamo chiamati a fare Politica per il Bene Comune. E tutte queste Associazioni che sono in questa piazza lo fanno. Giorgia, voglio dedicarti queste parole scritte da Marisa Leo di recente vittima di un efferato femminicidio: “Questo pensiero è dedicato alle donne coraggiose che conosco e che sono fonte di ispirazione per me. Donne che non hanno scelto la via più facile e che si impegnano con tenacia ogni giorno per raggiungere obiettivi, che lottano senza perdere mai il rispetto del proprio essere donna. Sono quel tipo di donne che affrontano le sfide a testa alta, che non ti raccontano lamenti e fatica, che nonostante tutto indossano ogni giorno il loro sorriso più bello e riescono a godere con gratitudine della gioia dei momenti. Loro arricchiscono questo mondo con la bellezza dei loro esempi di vita. Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per venire giudicate brave la metà. È vero. La parità non esiste ancora, il nemico più grande rimane il pregiudizio inconsapevole di tanti uomini, il pericolo maggiore è la mancanza di consapevolezza di molte donne. Ma non sarà così per sempre, una rivoluzione culturale è in atto. Grazie alle donne che mi ispirano ogni giorno. Empowered women, empowerment other women”. 

Paolo Castellari