Un cammino ancora lungo e complesso, ma sul quale si stanno gettando solide basi tramite interventi concreti, progetti e un cronogramma sempre più dettagliato. Proseguono gli interventi coordinati dalla Diocesi per fronteggiare gli importanti lavori infrastrutturali nella parrocchia di San Michele a Brisighella che riguardano la Collegiata e il Santuario della Beata Vergine del Monticino. Domenica 17 settembre arriverà il nuovo parroco, don Marco Ferrini, ma don Michele Morandi resterà il legale rappresentante della parrocchia di San Michele Arcangelo, vista la complessa situazione economica dovuta agli interventi urgenti da porre in atto. Sui due luoghi di culto i preventivi sfiorano il milione di euro per entrambi i progetti. La Diocesi, supportando la parrocchia, è subito intervenuta, mettendo in atto gli interventi di massima urgenza e, allo stesso tempo, ricercando finanziamenti tramite i vari canali possibili, attraverso fondi statali, privati, la Cei. «Purtroppo le decisioni sui finanziamenti Pnrr, che hanno visto esclusi tutti i progetti presentati dalle Diocesi romagnole, rappresentano una grave ingiustizia. Ma non dobbiamo perderci d’animo» ha ribadito don Morandi. Il vescovo Mario è vicino e segue costantemente la situazione avendo messo a disposizione gli uffici tecnico e amministrativi della Curia, con il suo personale.

Sulla Collegiata di San Michele

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Per quanto riguarda la chiesa di San Michele, è imminente la partenza dei lavori di restauro condotti dallo Studio Magaze di Faenza. Già in questi giorni è ripresa l’attività edile a completamento delle opere di urgenza e di preparazione del cantiere con l’obiettivo di riaprire la chiesa ai fedeli. I lavori sono necessari a seguito del quadro fessurativo emerso la scorsa estate che ha colpito prevalentemente la cappella del Crocifisso. Dopo i lavori di primissima urgenza eseguiti nello scorso autunno–inverno, consistenti in fasciatura sommitale e demolizione dei corpi minori, è seguita una fase di analisi sull’edificio, con carotaggi sul suolo e sulle murature, letture georadar delle strutture sotto i pavimenti e approfondimenti archeologici.
A seguito di ciò è stato possibile definire il progetto esecutivo di intervento che attualmente sta completando l’iter autorizzativo presso gli organi competenti. Sono state inoltre presentate richieste di finanziamento alla Cei e al Ministero dei Beni culturali. I lavori prevedono diverse fasi di intervento che seguiranno una logica di priorità tecnico–economica da valutarsi in funzione delle urgenze e della organizzazione pastorale. Se le prime due fasi sono necessarie e urgenti, il compimento delle successive dipenderà dalla reperibilità dei fondi.

Nella prima fase è previsto l’intervento strutturale nelle fondazioni. In questa fase sono indicate anche le riparazioni del manto di copertura e le opere di finitura delle murature faccia a vista esterne. Nella seconda fase si passerà al restauro delle lesioni, delle superfici murarie interne e dei pavimenti danneggiati dai recenti eventi, oltre a interventi sull’impianto elettrico e di illuminazione. Nella terza fase sono in programma interventi strutturali alla ex sacrestia e al corridoio di collegamento con la canonica. Nella quarta fase sono previste le finiture e impianti nella sacrestia con opere nelle corti esterne. Con la quinta fase, si avranno interventi di restauro nella canonica con opere puntuali soprattutto rivolte al servizio parrocchiale e alla sistemazione dell’archivio. Infine, con la sesta fase, si avrà l’impianto di riscaldamento della chiesa previsto con pedane riscaldate mediante serpentine da collocarsi sotto le panche.

Sulla chiesa “del Suffragio”

Per reperire le risorse economiche per questi ingenti interventi – necessari a dare un futuro alla chiesa di San Michele e alle sue attività pastorali e per trovare nuove modalità di gestione sostenibile e valorizzazione degli immobili di proprietà ecclesiastica – il consiglio affari economici della parrocchia ha approvato il 9 febbraio 2023 la proposta di alienare la chiesa di San Girolamo al Suffragio, per la quale si è già trovato accordo con un acquirente. Successivamente la proposta è stata approvata dal consiglio diocesano degli affari economici. Per completare questa operazione si attende il parere favorevole della Soprintendenza. Una volta completato l’iter di alienazione, la chiesa del Suffragio rimarrà comunque destinata al culto.

Sul Santuario del Monticino

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Per quanto riguarda il Santuario del Monticino, purtroppo il sito è stato interessato da cedimenti del terreno fondazionale e del muro di sostegno che hanno causato pericolose lesioni strutturali alla chiesa e alla canonica per cui attualmente il complesso architettonico è chiuso al pubblico per motivi di sicurezza. In particolare all’interno della chiesa sono evidenti lunghe crepe nella pavimentazione e profonde lesioni alle strutture dovute ai movimenti delle fondazioni. Per questo motivo è stato predisposto dall’ingegnere Marco Peroni e dall’architetto Stefano Liverani un progetto di consolidamento strutturale e restauro del Santuario finalizzato alla conservazione e messa in sicurezza di una architettura di grande valore paesaggistico al fine di poterla riaprire al pubblico.

Il progetto di consolidamento strutturale antisismico prevede in primo luogo il ripristino del muro di sostegno mediante la realizzazione di micropali infissi nel terreno per una profondità di circa 12 m legati da una trave di fondazione e un nuovo muro in cemento armato ancorato da tiranti infissi diagonalmente nel terreno. Il muro sarà poi rivestito con conci in pietra. All’interno della chiesa il movimento fondazionale verrà fermato tramite la realizzazione di micropali infissi nel terreno. Successivamente verrà ripristinata la pavimentazione della chiesa in cotto. Le strutture in elevazione della canonica verranno consolidate mediante l’installazione di tiranti in acciaio posti all’interno della muratura. Per la realizzazione di questi interventi si stanno ricercando finanziamenti pubblici e privati.

Samuele Marchi