Un’idea che nasce nel 2001 da un progetto di slow food e che ha dato spazio poi all’Arca dei Savori, un’occasione per coniugare la cucina medievale, la tradizione e i prodotti del territorio, torna dopo quasi dieci anni. Dopo la tredicesima e ultima edizione del 2013 rinasce la volontà di rilanciare L’Arca dei Savori nel territorio brisighellese e non solo. Il 26, il 27 e il 30 agosto degustazioni di prodotti tipici coinvolgeranno aziende agricole locali ma anche ristoranti locali, mercati contadini e artisti artigiani di tutta la Romagna faentina. In questo sfondo anche una Tavola Rotonda in ricordo di Tarcisio e Nerio Raccagni. Sarà necessaria la prenotazione.
Il programma
Sabato 26 e domenica 27 Il Lavoro dei Contadini organizzerà con aziende agricole locali degustazioni di prodotti tipici. Tra le realtà che parteciperanno l’Azienda Agricola Ravagli di Ragone, la Tenuta Aguta di Bagnacavallo, la Fattoria Romagnola di Imola, la Tenuta Nasano di Riolo, l’azienda agricola Ca’ Ridolfi di Gambellara. Sarà possibile anche gustare i piatti di ristoranti, osterie e agriturismi locali: saranno presenti Da Mario di Riolo, Relais Mevigo di Casola, Framboise Cucina, La Cavallina e l’Osteria del Guercinoro di Brisighella. Il 30 invece le iniziative avranno luogo presso il Convento di Fognano, Istituto Emiliani. Dalle 18 il mercato dei contadini a cui parteciperanno le aziende agricole Serricoltura Gurini, l’az.agricola Minardi, I Colori della Natura di Farolfi, az.agricola Silvano Neri, l’az. agricola Spaderna. Saranno presenti anche gli artisti artigiani: stampria Egidio Miserocchi, Falegnameria Rubboli Stefano, Giuseppe Bucci, Tele di Olivia, Valtiero Villa, Luigi Berardi. A seguire la Tavola Rotonda dal titolo “Dal campo alla tavola: come valorizzare la Romagna, i suoi Saperi e i suoi Sapori”. Infine una cena nel Chiostro Grande del Convento con i piatti realizzati da quattro ristoranti delle valli circostanti: Osteria del Sale di Brisighella, Ca’Murani di Faenza, Ristorante Framboise di Brisighella, Ristorante Relais Mevigo di Casola.
Missiroli: “rivisitare la Romagna ripartendo dall’impegno di Tarcisio e Nerio Raccagni”
“L’idea nasce dall’esigenza di dare un’ulteriore spinta di promozione delle caratteristiche del nostro territorio – , spiega Davide Missiroli, ex sindaco di Brisighella – Sarà possibile quindi toccare con mano i sapori del nostro territorio in modo itinerante per trovarsi poi nel Convento delle suore di Fognano, dell’Istituto Emiliani, che quest’anno compie 200 anni per una Tavola Rotonda e una riflessione sulla valorizzazione della nostra terra”. Il Convento sarà quindi il fulcro e il punto di arrivo di questa nuova edizione de L’Arca dei Savori e ad esso sarà devoluto il ricavato dell’iniziativa. “Come rivistare la Romagna? Ripartendo da dove erano arrivati Tarcisio e Nerio Raccagni dando spazio a chi lavora nell’enogastronomia”. A parlarne saranno il presidente dell’Unione della Romagna Faentina Massimo Isola, il presidente onorario del Consorzio Olio Dop di Brisighella Franco Spada, Martina Liverani, giornalista esperta di enogastronomia, il giornalista e scrittore Beppe Sangiorgi, lo chef pluristellato Igles Corelli, Lea Gardi de Il Lavoro dei Contadini e il gastronomo Franco Chiarini.
Isola: la Romagna faentina ha un’identità comune da valorizzare
“L’Unione della Romagna Faentina aiuta il territorio ad aiutare il territorio che punti comuni forti nella sua storia, nel rapporto tra cultura ed enogastronomia, pur conservando le peculiarità delle singole municipalità. L’Unione della Romagna Faentina ci permette di costruire questa identità comune – dice Massimo Isola, – Il nostro è un territorio nel quale ci sono unicità enogastronomiche che meritano promozione e valorizzazione. Infine siamo in un territorio nel quale si vive la tradizione in chiave culturale con impatto sul turismo, sulla produttività.” Un evento policentrico quindi che si inserisce in un respiro ampio, che lega le realtà della Romagna faentina. Un riferimento anche sulla necessità di ripartire dopo l’alluvione: “Oggi il lavoro dei contadini ha bisogno di ripartire dopo tante ferite. L’agricoltura collinare ha subito danni incredibili e dobbiamo ripartire davanti allo scenario che viviamo”.