Una grave negligenza nella manutenzione e nei controlli che potrebbe provocare nuovi allagamenti nella zona del Borgo e di via Lapi. È questo il tema dell’esposto presentato nei giorni scorsi da un 67enne faentino. La rete fognaria è infatti intasata da detriti e così si rischiano nuovi allagamenti. «Tale rischio è certo – si segnala nell’esposto – a causa della mancata posa della saracinesca fognaria in via Pellico sulla sponda destra del Lamone e dalla mancata saracinesca di uno scarico sulla sponda sinistra all’altezza del negozio di vendita auto in via Renaccio». Rischi che aumentano a causa «dell’impossibilità di chiusura delle due saracinesche della fogna di via Lapi, bloccate da materiali solidi e che in caso di piena andrebbero irrimediabilmente piegate». Le misure fatte in questi mesi dalle imprese inviate dalla Regione («una barriera di terreno con azioni di sifonaggio») si sono dimostrate insufficienti al primo temporale.

Secondo l’esposto, le negligenze di enti e istituzioni preposti partirebbero però da più lontano. Prima degli eventi alluvionali, nel 2020, era stato chiesto dall’Agenzia provinciale di Protezione civile di ispezionare gli argini dei fiumi, comprese le opere idrauliche annesse, per segnalare rischi e pericolosità. Operazione che non è stata possibile a causa della mancanza di visibilità e accesso arginale. La troppa vegetazione impediva di fare verifiche approfondite. E l’anno precedente, nel 2019, già si verificarono in queste aree degli allagamenti per il malfunzionamento della rete fognaria. «Chi doveva vigilare su queste strutture non l’aveva fatto – si legge nell’esposto – e l’allora sindaco (Malpezzi, ndr) si recò di persona» a fare le opportune verifiche riscontrando che «molte saracinesche delle fogne erano inutilizzabili in quanto piegate o rotte. In quella circostanza gli alluvionati furono prontamente rimborsati».