E’ arrivata in redazione la segnalazione di un cittadino di Modigliana, preoccupato per lo sversamento di liquami nel torrente Tramazzo/Marzeno, causato dall’alluvione del maggio scorso.
“A seguito della terribile alluvione che ha colpito il nostro territorio nella prima metà di maggio scorso, si sono rotti i collettori che portano i liquami al depuratore comunale con la conseguenza che i liquami stessi hanno continuato a riversarsi nel torrente Tramazzo/Marzeno.
I lavori di ripristino sono iniziati nel centro abitato nella seconda metà d’agosto ma non ancora iniziati a valle del paese, dove la terribile alluvione ha spazzato via tutta la condotta fognaria.
Nel frattempo non è stata emessa dal sindaco di Modigliana o da altro ente alcuna ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua del torrente per qualsiasi uso (pesca, bagno, attingimento, abbeveramento animali eccetera).
Lo scrivente ha interpellato i vari enti a cominciare dal sindaco, Protezione civile, Arpae, igiene pubblica ambientale per avere la risposta ad una semplice domanda: se, oltre alle necessità di intervenire con la somma urgenza al ripristino dei tubi non fosse doveroso emanare un’ordinanza per la salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente.
Il sindaco ha risposto di aver comunicato agli enti preposti in data 24 maggio la situazione del torrente e che vale l’ordinanza regionale relativa alla balneazione ma nessuna vera risposta alla domanda posta mi è stata fornita da nessuna istituzione e/o ente.
Lo scrivente ha suscitato in loco un certo clamore tanto da destare preoccupazioni anche in località vicine a cui ovviamente le acque inquinate (se sono inquinate perché nessuno conosce i risultati di analisi, eventualmente fatte) pervengono.
Chiedo pertanto a codeste spettabili associazioni quali atti sono imposti dalla normativa vigente, e a chi, a fronte di un probabile inquinamento delle acque fluviali.
Un cittadino disperato, a cui nessuno vuole rispondere.”
Adriano Cheli