Sono terminati i lavori già in programma prima dell’alluvione per la riqualificazione del parco San Francesco a Faenza. Accanto all’area giochi intitolata a Valter Dal Pane sono oggi al completo le sculture in legno realizzate da Giorgio Palli. Il parco è anche punto di riferimento per la scuola Pirazzini.

La Baby Band è al completo: riqualificare uno spazio pubblico

L’area del parco San Francesco, già videosorvegliata da tempo, è stata teatro di episodi di piccola criminalità. “Abbiamo voluto riqualificare il parchetto in centro con la presenza di queste sculture denominate Baby Band proprio per scongiurare il fenomeno della piccola criminalità a Faenza. Vogliamo dare esempio di rispetto degli ambienti pubblici”, dice Massimo Bosi, assessore alla sicurezza. Da tre anni ha luogo in questo parco anche il progetto Ci vediamo al parco realizzato dal Teatro Due Mondi. Impegnati nella realizzazione delle opere anche l’associazione Dal pane e il Distretto A: “Le opere di Palli riprendono il modo di essere creativo di Valter. Volevamo intitolare a lui un luogo faentino e il fatto che sia un parco giochi rispecchia la sua personalità”. Si tratta di un’opera realizzata in tempi brevi, in pochi mesi, “una corsa scultorea importante”, come l’ha definita il sindaco Massimo Isola. “Una istallazione affascinante e legata all’esigenza di riqualificare il parco ma anche vicina ai contenuti che volevamo trasmettere: ricordare la figura di Valter. Farlo con uno spazio permanente è fondamentale per prendersi cura di una memoria ed è stato fatto declinando densità artistica, creativa e ironia. Il tema del gioco si rifà anche alla volontà di uno spazio dinamico e in questo senso è centrale il ruolo della scuola, come mostra l’istituto Pirazzini che ha questo luogo come punto di riferimento”.

WhatsApp Image 2023 08 30 at 13.13.08

Un’opera donata alla comunità come segno di responsabilità civica

“Ho detto che questa sarebbe stata l’ultima scultura che avrei realizzato per Faenza, ma non è detto- dice lo scultore Giorgio Palli – Avevo paura di non finirla. Mi sono affidato a un frate che mi ha detto che anche scolpire il legno è una preghiera. Faenza la sento nel cuore, pur essendo io di San Cassiano, e ho voluto lasciare un altro segno.” Si tratta di una vera e propria band in legno, con cantante, sassofonista, chitarrista. “Il mio modo di scolpire non è proprio questo – spiega l’artista – Solitamente soggetto e forme le fa la natura e io poi realizzo le sculture. Qui invece ho tirato fuori le opere dai tronchi che erano già in una posizione di prova. L’immagine è quella di cantante e strumentisti che si esercitano. Ai bimbi che venivano a giocare qui e mi vedevano scolpire ho sempre detto che proprio la prova, l’esercitarsi è il segno più importante: ” in qualsiasi cosa nella vita dovete esser pronti”, dico loro”. Le opere sono ricavate da cedri dell’Himalaya piantati nel 1936. Proprio per questo nel lavorare Palli ha trovato persino l bussolo di un pistola e molti i chiodi che spiegano le macchie nere ancora visibili sul legno. La presenza delle opere comporta anche un cambiamento nel regolamento del parco: non si potrà giocare a pallone e sarà vietato l’ingresso alle biciclette.

Letizia Di Deco