“Oggi mi stavo chiedendo cosa stanno facendo di concreto Regione Emilia Romagna e Governo per confermare gli aiuti economici destinati alle zone della Romagna, colpite dalle gravi alluvioni di maggio?”

A domandarselo, attraverso una nota stampa, è Massimo Zoli ,consigliere comunale di Progetto Civico Faentino.

“Ho pensato – prosegue Zoli – di essermi perso le ultime comunicazioni da parte delle istituzioni per rendere concrete le promesse fatte nei giorni immediatamente successivi al dramma, quando sia il presidente Bonaccini che la presidente Meloni avevano dichiarato che sarebbero stati risarciti i danni al 100 %.

Ho immediatamente aperto Google per cercare aggiornamenti, date, budget destinati alla Romagna, tempistiche ma con grande stupore scrivendo “Alluvione in Romagna Governo” i risultati che Google mi restituiva erano comunicazioni, resoconti e articoli vecchi di diverse settimane.

L’ ultima comunicazione da Regione Emilia Romagna è del 24 maggio, l’ultima da governo.it del 19 maggio.

Gli unici contenuti recenti sono recriminazioni politiche su chi sarebbe il colpevole di quello che è successo, dove la destra attacca la sinistra per la mancanza di manutenzione dei fiumi e la sinistra attacca la destra per avere abbandonato la Romagna: solo polemiche politiche senza soluzioni o stanziamenti di denaro.

Poi un miraggio, un trafiletto del Resto del Carlino che parla di 4,5 miliardi stanziati per il generale Figliuolo per la ricostruzione dei territori colpiti.

Decido di approfondire la ricerca su google, digitando 4,7 miliardi per Figliuolo e mi appaiono due articoli recenti: quello del carlino sopracitato e un altro artioolo del Manifesto che sembrerebbe confermare i “famosi 4 miliardi e 500”, poi altri articoli da Milano Finanza, Repubblica, Sole 24 ore, Il Post, ognuno con cifre diverse: tre miliardi entro il 2026 il primo, 1 miliardo e 800 milioni l’altro, 2.500.000 un altro ancora, 1.280.000 per il 2023 nell’ultimo.

In tutto questo nessuna comunicazione ufficiale da Regione o Governo.

Quindi, in questo marasma di comunicazioni mi chiedo, dove sono finite le istituzioni che promettevano interventi immediati?

Sembra quasi che il silenzio – conclude Zoli – nasconda la speranza che i romagnoli si dimentichino di quello che è successo e delle promesse fatte, come se fosse stato semplicemente un brutto incubo.”