Nel corpus artistico del Museo Tramonti Guerrino di Faenza, che fa parte delle ‘Case e Studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna’, rimasto coinvolto nell’alluvione di metà maggio, figura anche un grande arazzo opera dell’artista faentino.
Per fermare il degrado che il manufatto ha subito con l’alluvione, l’Università di Bologna, grazie al lavoro di collegamento tra il sindaco Massimo Isola e l’assessore regionale Maurizio Felicori, ha messo in contatto i responsabili del Museo con una restauratrice specializzata in tessuti, Cinzia Oliva.
La restauratrice nei giorni scorsi ha ripulito dal fango l’arazzo prodotto dal laboratorio di tessitura dell’Istituto d’arte di Forlì, avviato nel 1959 sotto la direzione di Guerrino Tramonti, e che in passato è stato esposto in mostre legate all’artista faentino alla Casina delle Civette di Roma nel 2020 e a Palazzo Pirelli, sede della Regione Lombardia, nel 2023. L’intervento sull’arazzo (2,50 x 2 mt.), in lana fissata su una tela di lino, è stato realizzato con la tecnica dei tappeti.
“Il lavoro più urgente -spiega la restauratrice- era quello di rimuovere il fango dall’arazzo che ha intriso le fibre evitando al manufatto di essere attaccato da microrganismi, muffe e funghi”. Le parti di fango più grossolane sono state eliminate meccanicamente a mano con l’uso di spazzole e successivamente il manufatto è stato lavato usando una soluzione detergente.
Al termine di queste operazioni il risciacquo dell’opera è stata fatta con dell’acqua deionizzata. Dopo i giorni dell’alluvione, il Museo Tramonti è stato al centro di una vera e propria gara di solidarietà da parte degli studenti del Dipartimento di Conservazione dei Beni culturali Campus di Ravenna che per giorni hanno recuperato le opere di Guerrino Tramonti catalogate nel magazzino sotterraneo completamente invaso dall’acqua.