Arrivando in via Manzoni ci si imbatte in una fila di macchine e camioncini, diretti verso a uno spazio sul retro della parrocchia di San Domenico, il centro operativo della Caritas, sorto dopo l’alluvione. Entrando dal cancello si incrociano sguardi di persone piene di speranze e voglia di ripartire, ma anche tanti ragazzi che si stanno dando da fare per aiutare la loro città. Seduto davanti a un computer e con il telefono all’orecchio c’è Matteo, 17 anni, studente dell’Istituto Oriani, che da dopo l’alluvione ha deciso di dare una mano, tramite la Comunità Papa Giovanni XXIII, alla Caritas e alla sua comunità.
Intervista a Matteo, volontario Caritas al centro operativo a San Domenico
Matteo, come sei entrato volontario in Caritas?
Dalla fine della scuola vengo al centro tutti i giorni. Mio padre mi ha portato qui e poi ho deciso di continuare. La voglia di rimettere in piedi Faenza dopo l’alluvione, la mia città, la città delle persone a me care, di riportare in vita ciò che si è fermato, è la motivazione per la quale ho deciso di rimanere.
Che tipo di attività svolgi?
La principale è quella di segreteria, che consiste nel rispondere alle chiamate di chi ha bisogno di attrezzi e macchinari, prevalentemente deumidificatori per i quali abbiamo una lista di 250 richieste. Poi ci sono da coordinare le varie squadre e anche di organizzare l’arrivo delle merci che ci vengo donate. Ma dato che la situazione è in continua evoluzione, talvolta faccio anche altre mansioni come ad esempio consegnare kit, ossia scatole suddivise per tipologia: prodotti per l’igiene, alimenti. Oppure c’è da istruire i nuovi volontari che arrivano ogni giorno al centro.
Ci sono molti giovani alla Caritas?
Nel mio piccolo ho iniziato a portare amici che si sono aggiunti agli altri giovani. Col passare del tempo ne sono continuati ad arrivare tanti: questo è stato bellissimo perché nessuno se lo sarebbe aspettato, la cosa mi ha colpito molto.
Quest’esperienza come ti sta cambiando?
Stando qui mi sento più responsabile e lavorando capisco la responsabilità che ognuno ha all’interno della propria comunità. Data la mia giovane età capisco cosa vuol dire avere programmazione e organizzazione, che ho imparato stando qui al centro perché sono fondamentali per portarlo avanti e per poter svolgere al meglio il nostro lavoro.
Come ti senti mentre dai un aiuto?
Benissimo, perché ho iniziato a comprendere il potenziale delle nostre mani che, però, si può sbloccare solo grazie al lavoro di squadra, perché se io avessi dovuto fare tutto questo da solo probabilmente dopo il secondo giorno avrei rinunciato. Per esempio quando riesci ad arredare una casa completamente vuota in una settimana solamente grazie alle persone che hanno donato o hanno dato una mano: questa è una delle cose che mi sta rendendo più felice.
Pensi di continuare finita l’emergenza?
Dato che ho 17 anni non potrò impiegare in futuro tutto il tempo che impiego ora. Adesso sono agevolato perché è estate.
Poi dovrò proseguire gli studi, però sicuramente voglio andare avanti anche dopo questa emergenza.
Orari e contatti della Caritas diocesana
La Caritas diocesana – assieme all’Agesci, al Mato Grosso e alla Papa Giovanni XXIIII – nel segno di una Chiesa sinodale prosegue il suo impegno nell’affrontare a fianco della comunità l’emergenza alluvione. Nei giorni scorsi, per operare al meglio in questa nuova fase, il centro operativo di San Domenico ha attivato nuovi orari di apertura al pubblico: lunedì 14-18, martedì 10-12 e 15-18, mercoledì 10-13, giovedì 10-12 e 15-18, venerdì 10-12 e 15-18 e sabato 10-13. Per organizzare al meglio i lavori, si richiede prenotazione tramite appuntamento. Oltre al numero già attivo dell’Sos alluvione 3512565705, è possibile contattare il 347 3714108. Il riferimento mail è caritasfaenzasosalluvione@gmail.com
Sul sito caritasfaenza.it tutte le info sui servizi attivi.
di Mattia Bandini