Prosegue il nostro viaggio nella Faenza devastata dall’alluvione. Oltre a molte famiglie in grande difficoltà sono tante anche le attività economiche che hanno avuto danni ingenti e nonostante tutto, tra mille ostacoli, cercano di ripartire. Tra queste, nel settore del fitness, c’è la palestra New Gimn, in via De Gasperi 115/6, sommersa dalle acque che hanno raggiunto i tre metri all’interno dei locali. La palestra vanta 30 anni di storia.

Il racconto di Massimo Morigi, titolare della New Gimn a Faenza

«Il 18 maggio sono riuscito a entrare – racconta il titolare Massimo Morigi – e c’erano ancora trenta centimetri di acqua e fango: lo shock è stato fortissimo. Vedere distrutti trent’anni di lavoro non è stato semplice e proprio per non pensare ai danni e alle conseguenze ho iniziato subito a darmi da fare. Dentro ho trovato persino dei tronchi d’albero portati dal fiume. L’acqua infatti ha sfondato la vetrina ed è entrata con violenza, causando danni davvero enormi. Non c’è più la postazione della reception, ho perso tutti i computer, i pavimenti in legno, gli armadietti degli spogliatoi e ben 26 macchine cardio. Inoltre anche l’impianto elettrico e quello di ventilazione sono completamente da rifare». La stima dei danni ammonta a 580mila euro. Nonostante tutto però la palestra è riuscita a ripartire ed è aperta dal 5 giugno. «Ho riaperto – spiega Massimo – grazie all’aiuto di volontari e clienti che mi hanno aiutato da subito a sgombrare e ripulire i locali: nel giro di qualche giorno siamo riusciti a ridare un’immagine e un aspetto degno alla palestra e questo ha aiutato, anche da un punto di vista emotivo. Al momento siamo aperti con abbonamenti congelati per i nostri clienti, a cui posso solo dire grazie, perché il 50% è già tornato in palestra ad allenarsi e questo mi ha dato una grande spinta». Passata però l’adrenalina delle prime settimane dove la priorità era liberare l’attività da acqua e fango arriva, come per tanti faentini, la preoccupazione per il futuro, avvolto ancora da tanti dubbi, in attesa che il governo nomini il commissario straordinario.

Morigi: “Necessario l’intervento delle istituzioni e delle banche per ripartire”

«È necessario – continua Morigi – che le istituzioni comprendano che per le attività il tempo è realmente denaro quindi è necessario agire rapidamente. Abbiamo riaperto sì, ma con le nostre forze e le nostre speranze e al momento siamo in un limbo. Non ci interessano interventi una tantum ma abbiamo la necessità, per poter programmare la ripartenza, di sapere con certezza a quanto ammonta l’indennizzo a cui abbiamo diritto e quando verrà erogato». Aldilà del necessario intervento delle istituzioni «ad aiutare potrebbero essere anche le banche che – prosegue Morigi – in questo momento devono stare vicino alle attività e al territorio erogando più facilmente finanziamenti che possono essere indispensabili per pianificare il futuro». A preoccupare è anche il futuro di Faenza, con alcune aree della città in difficoltà e spopolate. «Ci sono zone – conclude Morigi – che rischiano di non avere futuro ed essere soggette alla speculazione. Io vorrei rimanere in via De Gasperi che è sempre stata una bella zona, centrale e in mezzo al verde però è ovvio che alcune riflessioni le faccio. Sicuramente dobbiamo avere la certezza che vengano adottati tutti gli interventi necessari affinché un evento del genere non si ripeta più».

di Samuele Bondi