L’inaugurazione di Materika, mostra di pittura di Cristina Betti a Faenza, martedì 4 luglio, è stata un’occasione per spaziare su più argomenti.

L’artista ha spiegato ai presenti che nelle sue opere, oltre alle usuali due dimensioni dell’immagine, ne introduce una terza: il rilievo. I suoi quadri materici sono infatti realizzati con l’utilizzo di svariati materiali tra i quali stucco, sabbia, carta di cioccolata e altri ancora.

Ha spiegato che a dire il vero, già nei primi anni del XX° secolo, impressionisti prima e cubisti poi, hanno cercato di “uscire” dalla tela e dalle immagini dell’iconografia classica utilizzando colori più densi e pastosi ed imprimendo nella materia colore i segni espressivi delle loro pennellate per dare forza e personalità all’opera.

Una pittura che all’epoca era tacciata come “grezza”, ma che ha dato il via alle evoluzioni dell’arte fino ai nostri giorni, passando dal colore fino all’inserimento di materiali di diverse tipologie. Dalla mescolanza di sabbie naturali nelle avanguardie storiche all’applicazione a spatola di colori ad olio ed acrilici.

Si è parlato poi dell’alluvione che ha colpito il territorio faentino e che ha visto e vede coinvolte anche tante famiglie con figli a Faenza; di questo hanno parlato Nives Baldoni, presidente di Anffas e il presidente del Consiglio Comunale di Faenza Niccolò Bosi.

Il presidente dell’APS Dasein Tamar Nanni ha comunicato infine che parte del ricavato della mostra sarà devoluto ad Anffas, colpita anch’essa dall’alluvione.

La mostra, sita in Corso Matteotti 48 è visitabile fino al 16 luglio.