Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, a Faenza, Stefano Bertozzi qualche giorno fa aveva proposto che Hera si rendesse disponibile a destinare una donazione straordinaria alle popolazioni alluvionate, finalizzata a ristorare i cittadini per il maggior consumo di acqua per le attività di pulizia dei danni provocati dall’alluvione stessa.

La risposta però arrivata da Hera Spa lascia del tutto insoddisfatto Bertozzi, che è dunque intervenuto nuovamente sull’argomento, tramite una nota stampa e un interrogazione.


“Hera spa – commenta Bertozzi – dichiara di non aver realizzato nessun extra-profitto, sostiene di aver subito danni alla rete infrastrutturale ed impiantistica ed informa di essersi fatta carico di anticipare i costi degli interventi urgenti per garantire la continuità di erogazione dei servizi.
 Così come cita quale atto di buona volontà e aiuto ai cittadini, la sospensione delle bollette fino al 31 agosto 2023 con rateizzazone nei dodici mesi successivi.
 

E chiude informando che lei stessa si è attivata presso Arera per segnalare le tematiche dei maggiori consumi di acqua ed energia elettrica, affinchè sia Arera ad individuare le più opportune forme di agevolazione tariffaria.
 

Se da un lato – prosegue Bertozzi – la risposta non soddisfa certamente non sorprende, Hera Spa si comporta da società privata e quotata, che pone il profitto al centro della propria attività, ciò che invece sorprende è l’atteggiamento dei comuni soci (che ricordo rappresentano circa il 46% dell’azionariato) e principlamente di quelli colpiti dall’evento alluvionale (poco meno del 16%).


 Onestà intellettuale vuole però che vengano chiariti i fatti, e per farlo ritengo utile ribadire alcuni punti fondamentali:
– Hera Spa ha anticipato i costi sì, ma non li ha tenuti e non li terrà a proprio carico, incasserà ricavi che altro non sono che costi maggiorati di un margine che si chiama profitto. Ricavi che senza alluvione non sarebbero stati introitati. E mi riferisco a spazzature straordinarie, a raccolta e gestione straordinaria rifiuti, a interventi straordinari sulla rete fognaria.

E questi, a meno che Hera Spa non ci comunichi e dimostri di aver lavorato a margine zero, si chiamano profitti extra rispetto all’attività ordinaria mediamente svolta.
– I danni alle infrastrutture sono stati già rendicontati alla Regione per ottenere il ristoro governativo. Se questo arriverà, Hera Spa provvederà a mettere queste somme a disposizione delle città colpite rinunciando ai propri margini?
La sospensione delle bollette non è né un regalo né una scelta autonoma, è un obbligo normativo previsto da Arera con delibera 216/2023/R/com – periodo 1° maggio – 31 agosto. Quindi nessuno sforzo, solo l’adeguamento ad un’imposizione.
– Hera Spa dichiara di aver già donato, bene, va a questo gesto il nostro più sentito e sincero ringraziamento, aggiunga però per favore anche la cifra, e ci consenta di raffrontarla ad esempio a quanto investito nel 2022 in comunicazione, o di raffrontarla all’utile realizzato sempre nello stesso periodo, o in corso di formazione nel 2023.

Ci sarebbe utile per avere un’idea chiara di quanto sia generosa questa nostra partecipata.

Credo – afferma il capogruppo Fdi – che non dare immediate garanzie ai cittadini di un’azzeramento del maggior costo dell’acqua utilizzata per ripulire il danno provocato dall’alluvione, sia inaccettabile. 
 Rimandare il tutto ad uno sconto tariffario Arera, senza aggiungere che questo ricadrà comunque sulla parte restante della popolazione senza alcun contributo del gestore, è insufficiente ed il silenzio degli Enti Pubblici soci di Hera non è politicamente accettabile.
 

Per questa ragione – conclude Bertozzi – ho inoltrato al Consiglio Comunale di Faenza una specifica interrogazione con la quale miro anzitutto ad ottenere chiarezza, quanto Hera Spa ha addebitato o addebiterà ai Comuni per i servizi aggiuntivi? Quali sono i servizi che le sono stati commissionati? Quanti ancora le verranno richiesti in deroga agli appalti ordinari? 


Politicamente dovrà essere fatto tutto quanto il possibile affinché la collettività non sia chiamata a pagare per un danno per il quale i cittadini non hanno alcuna responsabilità, se non quella di essere vittime di un disastro.