“La giunta è orientata a destinarne la metà di tali risorse a misure a diretto sostegno delle popolazioni colpite, a partire dalla possibilità di concedere contributi per l’acquisto di veicoli in sostituzione di quelli distrutti, misura al momento non coperta dai decreti nazionali”.

Il resto dei fondi “sarà invece utilizzato per finanziare interventi urgenti di ripristino del patrimonio pubblico, con particolare riferimento alle scuole ed eventualmente agli impianti sportivi del territorio. Nel primo caso si tratta assicurare la ripresa dell’attività scolastica di settembre in piena efficienza degli immobili e dei servizi”; nel secondo, di ampliare la dotazione di risorse stanziate dal primo Decreto Legge Alluvione (61/2023), “e quindi la platea degli interventi di ripristino indicati da Enti locali e società sportive, al fine di una più efficace riattivazione dell’attività sportiva e dei luoghi della socialità diffusa del territorio colpito”.

Così il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, sull’utilizzo dei fondi raccolti a sostegno delle popolazioni e dei territori colpiti dall’alluvione attraverso la campagna “Aiuta l’Emilia-Romagna” avviata dalla Regione e tutt’ora in corso e arrivata a oltre 48 milioni euro (dato aggiornato a ieri, 10 luglio).

Per utilizzare al meglio e senza rischio di sovrapposizioni le risorse donate da tantissimi cittadini, imprese, associazioni e soggetti di tutti i settori e comparti, e decidere una puntuale destinazione, la Giunta intende comunque attendere i provvedimenti del Governo e su questo ha già avuto “un primo positivo confronto con il Commissario straordinario Generale Figliuolo”, ha precisato Baruffi in Aula rispondendo a una interrogazione.

Inoltre, come di consueto, tali decisioni saranno “precedute da momenti di confronto con le rappresentanze degli Enti locali e con il Patto per il Lavoro e per il Clima, già calendarizzati per i prossimi giorni”.

 Al via l’erogazione del contributo di immediato sostegno – acconto di 3mila euro, e fino a 5mila – ai cittadini che hanno avuto danni alle abitazioni

 A undici giorni dalla chiusura − il 30 giugno scorso − del termine iniziale fissato per presentare la domanda di primo indennizzo, sono stati disposti oggi i bonifici iniziali, per un valore di oltre 8 milioni di euro, a favore di quasi 2.700 cittadini colpiti dall’alluvione e dall’eccezionale ondata di maltempo che, nello scorso mese di maggio, hanno colpito l’Emilia-Romagna.

Questa è solo la prima tranche, che dà l’avvio all’erogazione dei fondi: le operazioni di pagamento continueranno infatti nelle prossime settimane e i cittadini che hanno presentato domanda vedranno accreditarsi l’indennizzo sul proprio conto corrente, a titolo di contributo di immediato sostegno.

Sono infatti oltre 16mila le domande arrivate sempre entro il 30 giugno.

L’importo, di 3mila euro, è un acconto che potrà arrivare a un saldo di 5mila euro per chi ha avuto la dimora principale, abituale e continuativa in un’unità abitativa allagata o direttamente interessata da movimenti franosi o smottamenti e quindi inutilizzabile. Non, quindi, il risarcimento completo dei danni, ma il contributo concorre alle prime spese necessarie al ripristino della funzionalità degli immobili ad uso abitativo.

“Abbiamo deciso di introdurre una procedura sperimentale e immediata, che sta consentendo di pagare in tempi molto più rapidi rispetto a quanto succedeva prima l’immediato sostegno ai nuclei familiari interessati dall’alluvione- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la vicepresidente Irene Priolo-.

Normalmente, in situazioni analoghe di emergenza nazionale, i primi accrediti arrivano dopo circa tre mesi: è invece necessario assicurare risposte più celeri alle esigenze dei cittadini, alla luce delle conseguenze degli eventi eccezionali del mese di maggio”. 

Si tratta di una procedura inedita, condivisa dalla Regione Emilia-Romagna e dal Dipartimento nazionale di Protezione civile: per la prima volta nelle attività di assistenza post-emergenza alla popolazione, infatti, l’iter dei risarcimenti si è svolto con l’utilizzo di una piattaforma unica, implementata dai tecnici del Dipartimento nazionale, che permette uno scambio di dati immediato di informazioni tra cittadini ed enti competenti. 

I beneficiari degli accrediti sono informati del pagamento attraverso un messaggio sms inviato da Poste Italiane e il contributo sarà accreditato sui conti correnti secondo le tempistiche previste dagli istituti di credito.

Si aggiunge il fatto che ai cittadini colpiti è stato sufficiente presentare una prima autocertificazione del danno ai Comuni, che validano la pratica e la inviano alla Regione e al Dipartimento nazionale per l’erogazione del contributo; in questo modo anche i Comuni sono stati sgravati dall’onere di dover procedere ai singoli pagamenti, accelerando molto i tempi.

L’applicazione informatica, già sperimentata nel corso dell’emergenza legata ai profughi ucraini, ha permesso di snellire e velocizzare notevolmente i tempi dei pagamenti. Lo stesso modello potrà essere messo a disposizione per la gestione di eventuali future emergenze.