Un‘esplosione in uno stabilimento Toyota a Borgo Panigale, a Bologna, lungo via Persicetana vecchia, ha causato la morte di due lavoratori e il ferimento di altri undici. La multinazionale si occupa di movimento merci e produzione di carrelli elevatori.
Le vittime sono due giovani lavoratori, Fabio Tosi, 34 anni e Lorenzo Cubello, 37 anni mentre i feriti sono stati ricoverati, in larga parte, all’ospedale Maggiore.
La Procura di Bologna ha avviato gli accertamenti, che si concentrano su un apparecchio scambiatore nell’impianto di climatizzazione esterno al capannone dove è crollato un muro, in seguito alla terribile esplosione.
I sindacati dei metalmeccanici hanno indetto uno sciopero di otto ore nel territorio metropolitano, ma senza cortei e presidi, per senso di responsabilità visti i disagi causati dall’alluvione.
L’azienda per il momento non ha rilasciato dichiarazioni, in attesa di sviluppi dell’indagine, comunicando solo ai rappresentanti dei lavoratori la chiusura dello stabilimento, la sospensione delle attività e l’attivazione della cassa integrazione.
Sgomento ed incredulità tra i colleghi delle due giovani vittime. Uno di loro lascia la compagna in attesa di un figlio, che dunque nascerà senza un padre.
“Sono incredulo – ha detto un collega ai giornalisti fuori dallo stabilimento – non pensavo potesse succedere una cosa del genere nel posto di lavoro, anche se sappiamo che ci sono tanti morti. Uno può farsi male, ma non tornare a casa la sera è tutta un’altra cosa.
“Non ho altro se non tristezza”, ha detto un altro lavoratore, molto amico di Fabio Tosi, la più giovane tra le vittime. “Ci conoscevamo dalle scuole superiori, sono stato uno di quelli che ha insistito perché venisse preso qui”, ha aggiunto.