La presentazione di un libro sui fiumi della Romagna in questi giorni potrebbe sembrare un poco fuori luogo.

L’incontro era previsto già un mesetto fa, nel frattempo siamo finiti sott’acqua, come tutti abbiamo verificato.

Avremmo preferito evitare di finire sulle prime pagine di giornali e tv di tutt’Italia ma così è andata.
Siamo vicini a chi ha avuto la casa o l’attività devastate, a chi ha subito disastri e tragedie.
Non è la prima volta e la “colpa” non è certamente solo del Lamone o del Marzeno e durante la presentazione del volume ci sarà modo di discutere dello stato del nostro territorio.

Venendo al libro, venerdì 12 maggio, alle ore 18, Claudio Casadio presenta la sua guida “Lungo i fiumi della Romagna”in compagnia di Sandro Bassi.

Claudio Casadio (1954) ci ha abituato negli anni a una serie cospicua di studi e pubblicazioni di storia e storia dell’arte mentre è la prima volta che si dedica a una guida turistico-naturalistica come questa, appena licenziata dall’editore Monti di Cesena. 

C’è un modo per pedalare e camminare nella natura in Romagna, dal mare e dalle valli fino alle prime colline, lontani dal traffico automobilistico. Gli argini dei fiumi offrono infatti questa possibilità con una varietà di percorsi sorprendente.
La guida presenta dieci itinerari lungo Conca, Marecchia, Uso, Savio, Ronco Montone, Lamone, Canale Naviglio Zanelli, Senio, Santerno e Reno.

Le numerose varianti proposte ci consentono di muoversi nelle pinete e nelle valli, nei parchi regionali del Delta del Po e della Vena del Gesso Romagnola e in tanti ambienti naturali resi dalla presenza di acqua non solo belli ma anche ricchi di vegetazione e di fauna.
Sono più di cinquecento i chilometri che è possibile percorrere lungo piste arginali, strade bianche e ciclabili con tratti davvero molto limitati di strade asfaltate e di traffico automobilistico.
La descrizione dei percorsi, precisa e puntuale, la segnaletica spesso presente e le caratteristiche del territorio lungo il corso dei fiumi permettono agevoli escursioni e assicurano il piacere di frequentare in modo nuovo luoghi troppo spesso dimenticati e sconosciuti.