Lei è la brisighellese Viola Savorani, 24 anni, studentessa universitaria al quarto anno in Scienze della formazione a Bologna che sta frequentando l’Erasmus a Stoke on Trent (Inghilterra). L’abbiamo intervistata per farci raccontare la sua esperienza.

Intervista a Viola Savorani, studentessa in Scienze della formazione

Cosa ti ha spinta a fare l’Erasmus?

Ho sempre desiderato di partecipare, da quando sono piccola. Mi affascinava il pensiero di trasferirmi in un altro paese e vivere secondo le usanze. Un altro motivo che mi ha spinta a scegliere l’Inghilterra è stata la lingua.

Che differenze ci sono tra il metodo di studio inglese e quello italiano?

Sono molto diversi. In Italia siamo abituati a scrivere poco, mentre in Inghilterra bisogna preparare delle tesine molto lunghe, scrivendo il più possibile. Più che studiare, a volte rischi di dover riportare solo informazioni da libri o siti, usando il copia e incolla. La differenza che più mi ha colpita è stata nei professori: in Inghilterra non sei solo un numero ma hai un’identità, sanno chi sei e siamo alla pari, mentre in Italia non è così.

Quale metodo di studi preferisci tra i due paesi?

Quello Italiano, anche se più difficile e ansioso; il metodo inglese è più facile ma sento di non aver imparato molto.

Com’è stata la preparazione della burocrazia per il viaggio?

Preparare i fogli per il viaggio è stato lungo e complicato, i tempi di attesa per fare il passaporto sono lunghi. Essendo l’Inghilterra uscita dall’Ue con la Brexit ho dovuto fare una copertura sanitaria a parte, ho anche predisposto una carta di debito apposita, usando loro la sterlina.

Che progetti hai per il futuro?

Il 21 maggio torno in Italia e proseguirò gli studi nella mia università, con la speranza di laurearmi a ottobre 2024.

Ci sono delle esperienze che ti hanno colpita?

L’arrivo in Inghilterra. Non conoscevo nessuno e per fare amicizia ho provato a parlare con molte persone, ma nessuno era interessato, infatti le prime due settimane le ho passate sola. Ero abituata a vivere con i miei genitori e quest’esperienza mi ha cambiata: da una parte mi ha fatta crescere, mi ha fatto capire cosa vuol dire prendermi del tempo per me stessa e godermelo al massimo, anche solo riordinando casa. La situazione è migliorata quando sono arrivati i miei compagni di università. Abbiamo costruito un legame solido e grazie a loro è diventata una delle esperienze più belle per me, soprattutto perché veniamo tutti da paesi diversi e non si smette mai di imparare l’uno dall’altro

Consiglieresti l’Erasmus?

Consiglierei di parteciparci ma anche di partire senza troppe aspettative, dipende dalla fortuna e in quale città vai.

Hai assistito all’incoronazione di re Carlo?

Si, è stato divertente. Era già da un po’ che vedevo delle decorazioni per la città e inizialmente non avevo capito perché. Non ne ho sentito molto parlare da parte degli inglesi, non si interessano a queste cose, al contrario di come si vede nei media. Io e una mia amica siamo andate a fare colazione in un pub; le uniche interessate eravamo io e lei, ma sono felice di averla vissuta nello stesso posto in cui è avvenuta, un momento storico simbolico.

Nicole Mancini

Nella foto Viola Savorani, in piedi seconda da destra, insieme ai suoi compagni universitari