Domenica 21 maggio ore 16,30. Vengo ora da via D’ Azeglio a Faenza, l’ultima traversa di via Cimatti verso Santa Lucia. In pochi la nominano e fino a questo pomeriggio nessuno è andato a togliere l’acqua. La mia amica è nelle ultime case e anche rientrante rispetto alla via, confina con il parco Gatti. Nella prima inondazione ha avuto 2,80 metri d’acqua equivalente a tutto il pian terreno, nella seconda ha raggiunto il metro e 50 del primo piano. Ed è la seconda volta che rimane per tre giorni con almeno 40 cm. d’acqua. Io mi chiedo come sia possibile che anche nella seconda alluvione nessuno abbia pensato di togliere prima l’acqua dal parco Gatti per fare defluire quella che rimane stagna nelle case e nella via, è una desolazione vedere che nonostante le richieste di aiuto ed essendo già alla seconda alluvione con gli stessi canoni della prima chi organizza i soccorsi non ne abbia tenuto conto.

Con la buona volontà di tanti ragazzi abbiamo cercato di fare del nostro meglio per liberare la casa dal fango, con le porte abbiamo creato delle zattere per portare al macero gli arredi, i ricordi di una vita, ma avendo ancora 40 cm. d’acqua all’esterno altro non si è potuto fare. Domani sembra che venga l’esercito… domani… domani… ma oggi quanto sgomento e questo senso di impotenza che ti ribolle nel sangue che ribolle a me che sono stata una privilegiata e che guardo la mia amica ancora sorridere fra le lacrime.

Rita Gallegati