“Stiamo gestendo una situazione molto difficile, con eventi calamitosi da Bologna fino a Rimini. Le piogge, con le importanti cumulate indicate nell’allerta diramata dalla Protezione civile, stanno determinando numerose criticità. Dal canto nostro, stiamo svolgendo in quest’ estrema emergenza tutte le operazioni necessarie per mettere in sicurezza la popolazione”. Così la vicepresidente della Regione Irene Priolo incontrando la stampa poco fa per fare il punto sulla situazione maltempo in Emilia-Romagna. “Probabilmente – ha proseguito – già a mezzanotte arriveremo anche a 130 millimetri di acqua caduti in 24 ore, che incrementano il dissesto in Appennino e si aggiungono alle mareggiate in corso. Da Bologna fino a Rimini, tutti i Comuni hanno deciso di chiudere anche domani le scuole”.
Questa volta desta molta preoccupazione, in particolare, la situazione a Cesena del fiume Savio, “che ha raggiunto livelli mai toccati. Anche a Forlì e Forlimpopoli l’attenzione è massima per le piene in arrivo dei fiumi Montone e Ronco. Ugualmente nel ravennate, per il Lamone. Torno a raccomandare massima attenzione alla popolazione: i cittadini devono circolare il meno possibile e seguire le comunicazioni dei propri Comuni. In caso di evacuazione – ha concluso Priolo – devono assecondare le richieste dei Comuni”.
I fiumi e il mare
La situazione ha determinato superamenti del livello 3 (allarme) della soglia idrometrica in alcune stazioni di rilevamento su 12 corsi d’acqua: Savena, Lamone, Sillaro, Senio, Savio, Marecchia, Pisciatello, Marzeno, Ausa, Uso, Montone e Voltre. Sul Voltre, affluente del Ronco, è già superato il massimo storico (negli ultimi 20 anni) di 1,82 metri di livello idrometrico ed ora l’onda di piena ha già toccato quota 2,46 metri.
In innalzamento i livelli di altri fiumi della Romagna e del bolognese: Ronco, Conca, Rabbi, Samoggia, Lavino, Idice e Quaderna, già interessati dal maltempo di inizio maggio.
Problematica anche la situazione sulla costa, a causa delle intense mareggiate.
Gli allagamenti
Nel cesenate, a Cesena ci sono criticità nel tratto urbano del Savio, all’altezza del ponte ferroviario; a Bagno di Romagna lo stesso corso d’acqua è al limite di esondazione in vari punti e genera criticità sulla statale, unica arteria di collegamento con Cesena.
Allagamenti diffusi si segnalano a Riccione, dove è invaso dall’acqua il centro e il Pronto soccorso. Lo stesso nel ravennate, dove a Faenza è esondato il Rio Samoggia e il Marzeno registra una piena molto significativa.
E ancora: a Cesenatico sono allagati tratti di lungomare, aree limitrofe e strade nel forese, a Gatteo è esondato il torrente Rigossa ed è in pericolo il centro abitato di Sant’Angelo; sempre a Gatteo preoccupazione per il livello del Rio Baldona.
Allagamenti diffusi anche a Forlimpopoli con alcuni casi di viabilità interrotta; criticità per la piena del Montone anche a Portico e San Benedetto. A Bertinoro esondazioni dei corsi d’acqua Ausa, Bevano e Rio Salso: sono probabili nuove evacuazioni. Case garage e cantine allagate anche a San Mauro Pascoli.
A Dovadola sono in corso nuove evacuazioni per le piene del reticolo minore. A Modigliana chiusa per allagamento anche la Provinciale 20.
Le frane
Anche le frane sono in movimento in tutto il territorio.
Nel forlivese-cesenate, molto critica la situazione del dissesto a Tredozio con 6 frane già rilevate in via Isola, al monte Busca ai confini con Portico, via Santa Maria, via Rocchigiana, strada del sole e Provinciale 86. Proprio sulla Provinciale, una frana isola 42 cittadini che abitano a monte.
A Sogliano, per un dissesto sulla Provinciale 13, saranno fatte evacuare 50 persone nella zona del Ponte Uso. Sempre lì, il fiume Uso è tracimato. A Predappio risultano decine di strade chiuse perché allagate.
Frane segnalate nel bolognese, principalmente a Pianoro e Monterenzio. A Ravenna si sono verificate due nuove frane sulla Strada Provinciale 63 a Zattaglia.
La Protezione civile in campo
Sul territorio sono attive alcune centinaia di volontari della Protezione civile dell’Emilia-Romagna, oltre a 930 volontari delle colonne mobili del Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte (nuova attivazione in data odierna, sarà alloggiata a Molinella), Provincia autonoma di Trento e di organizzazioni nazionali.