Fantasia o realtà? A 250 anni di distanza, quello che accadde in quel 16 aprile 1773 a palazzo Borghi di Modigliana rimarrà ancora a lungo un mistero. Maria Stella Chiappini, nata quel giorno, spese gran parte della sua vita a ricercare le sue origini, illudendosi di essere figlia degli Orleans, regnanti di Francia. A quanto sostiene – e come in parte le fonti confermano, senza però dare certezza – una nobile coppia francese era ospite dei conti Borghi di Modigliana, quando la donna partorì una bambina. Quella coppia, di stirpe reale, aveva bisogno di un erede maschio. E una delle serve dei Borghi, moglie di Lorenzo Chiappini, guardiano delle carceri, partorì un maschio lo stesso giorno. Così il neonato fu ceduto alla coppia francese, a fronte di tantissimi soldi. Chiappini vive ora nel lusso, si trasferisce a Firenze e consente a sua figlia di vivere negli agi della nobiltà sposando prima un lord inglese e poi un nobile russo. Quando Lorenzo muore però, invia una lettera a Maria Stella dicendole che non era la sua vera figlia, ma era frutto di un baratto. Da lì parte una storia che prosegue ancora oggi, ricca di fascino e mistero. La figura di Maria Stella è nota in tutta Europa, e Modigliana è al centro di questa storia. In occasione del 250esimo anniversario del baratto, abbiamo intervistato il giornalista Luigi Rivola, uno dei massimi esperti su questo tema.

Intervista a Luigi Rivola

Rivola, come è nato il suo interesse per il baratto di Modigliana?

Molti anni fa, quasi per caso. Amici modiglianesi mi avevano parlato della storia del baratto, così mi misi a cercare sui motori di ricerca per trovare informazioni. All’inizio sui siti web trovai solo contenuti banali, se non addirittura sbagliati. Ma poi uno colpì la mia attenzione, un Fondo a Città del Capo in Sudafrica Maria Stella e Lorenzo Chiappini caritable trust. A quel punto iniziai a cercare informazioni, e più andavo avanti nelle ricerche più trovavo tracce di questa vicenda in giro per l’Europa e per il mondo, persino in Thailandia.

palazzo borghi modigliana
Palazzo Borghi, il luogo dove sarebbe avvenuto il baratto

Dalle tue ricerche cosa possiamo affermare oggi? C’è stato o non c’è stato il baratto?

La certezza non ce l’ha al momento nessuno. Sicuramente la vicenda del baratto è plausibile, e non sarebbe l’unico caso nella storia: anche di Vittorio Emanuele II si diceva fosse figlio di un baratto. Ai tempi il problema per le famiglie nobili si poneva: l’eredità si trasmetteva solo al figlio maschio e se questo non arrivava non era raro cercare degli escamotage. La famiglia Orleans, aspirando al trono di Francia, aveva bisogno di un erede maschio. Di teorie attorno al baratto poi ce ne sono diverse. Di versioni accettabili ce ne sono quattro o cinque, e anche negli ultimi anni vengono proposte nuove teorie da autori esteri. Certo, chi sostiene che il baratto di Modigliana non sia avvenuto, deve spiegare nel dettaglio come sia stato possibile che Lorenzo Chiappini, da servo dei conti Borghi, sia diventato, successivamente alla nascita di Maria Stella, così ricco, tanto poi da trasferirsi a Firenze e risiedere nella villa che fu di Cosimo I De Medici.
Durante un processo a Firenze venne chiesto a Lorenzo Chiappini dove provenissero le sue ricchezze. Rispose di aver avuto un “colpo di fortuna”.

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Busto di Maria Stella alla Galleria d’arte moderna di Stoccolma

Del baratto se ne parla quasi più all’estero che in Italia.

Non è un caso: la vicenda all’epoca ebbe un richiamo internazionale, dato che coinvolgeva casate importanti. E nel corso dei suoi due matrimoni e nel suo viaggiare, Maria Stella è entrata in contatto con tutti i regni più importanti dell’epoca: dall’Inghilterra alla Russia passando per la Francia e l’Olanda. Lei stessa, a seguito della sua pubblicazione in cui denunciava il baratto, era diventata paladina dei ‘carlisti’ contro gli ‘orleanisti’ in Francia. Ho visitato tutti i luoghi in cui ha vissuto – per esempio il castello di Glynllifon in Galles in cui risiedeva – ed è sempre una bella esperienza. E ci sono ancora tante fonti che possono essere trovate in giro per il mondo.

La vicenda del baratto può essere valorizzata anche in chiave turistica.

Certamente. A settembre inaugureremo due sale nella Pinacoteca dedicato al baratto, presentando un nuovo video su questo tema. Poi da tempo si parla di una sceneggiatura di un film; vedremo se verrà mai alla luce. In ogni caso è una storia che ha grande fascino e, se ben raccontata, offre tante opportunità anche internazionali.