Grazie Margherita! Questo, la settimana scorsa, il caloroso saluto di chi, avendola conosciuta in vita, si è ritrovato alla chiesa dell’Osservanza di Faenza assieme ai figli Gian Piero e Riccardo, e ai nipoti Davide, Luca e Marco. Al termine della messa, a esprimere la gratitudine di tutti è stato Alessandro Zanotti, della Fnp – Cisl, lì dove Margherita Turchetti ha ripreso a portare avanti il suo spirito di servizio una volta tornata a Faenza e ottenuta la pensione.
Classe 1935, quindicenne è andata come operaia nella storica fabbrica faentina dell’Omsa, il calzificio. E lì ha iniziato a spendere il suo tempo per gli altri nei panni della sindacalista Cisl. «Mi tesserai alla Cisl a 15 anni, – risponde in un’intervista fattale nei primi anni del nuovo millennio – quando iniziai a lavorare all’Omsa. Restai all’Orsa dal 1950 al 1958. Nel 1952 frequentai il mio primo corso di formazione sindacale, durante il quale capii l’importanza che i lavoratori aderissero al sindacato. A 19 anni venni eletta nella commissione interna».
Con il matrimonio arriva una svolta di vita. Margherita esce dall’Omsa e si dimette dal sindacato. Segue il marito, capo stazione, a Torino, fino alla fine degli anni Ottanta. Con il ritorno a Faenza riprende i contatti con la Cisl, dove viene incaricata di coordinare la Fnp femminile del faentino.
«Il mio impegno con le donne in pensione – prosegue nell’intervista già citata – ma ancora attive nella famiglia e nella società, è stato molto gratificante per me. Ci si trovava ogni lunedì per parlare di attualità, di come ognuna di noi viveva il proprio ruolo in famiglia, nella società, nel sindacato e nel volontariato, per discutere di quali iniziative prendere per meglio conoscere i bisogni dei nostri iscritti». E tra i frutti di quegli anni lei ricordava un’indagine conoscitiva sugli anziani soli a Faenza. Un contatto diretto con alcune centinaia di ultrasettantenni. E grazie a questo lavoro nacquero la sezione faentina del Tribunale dei diritti del malato oltre allo sportello Adiconsum.
Margherita si è poi impegnata contro l‘analfabetismo tecnologico con corsi sui linguaggi dei computer rivolti agli anziani. E ha pure accettato, per lunghi anni, di farsi collaboratrice del nostro settimanale Il Piccolo. E sulle colonne del nostro periodico ha portato tematiche sindacali di livello nazionale (dagli aggiornamenti in materia pensionistica, sempre di grande attenzione fra i nostri lettori), così come tematiche di vita cittadina (da qualche decisione inerente la circolazione viaria, fino alle decisioni comunali in merito ai luoghi legati alla sanità pubblica), oltre che i passaggi più significativi della vita interna della Cisl (dai cambi di segreteria in ambito FNP, fino alle soluzioni che hanno portato all’attuale struttura romagnola dell’intera Cisl).
Un modo di esprimersi rispettoso, ma anche graffiante, onde sollecitare attenzione e dibattito. Ai diversi annunci di ritiro da questo servizio che periodicamente ci comunicava, abbiamo sempre risposto chiedendo un ripensamento. E siamo stati contenti dei suoi ripensamenti, tanta era la concretezza e la precisione che sapeva esprimere. Poi, un giorno, è rimasta a casa. Non ci è rimasto che ringraziare di cuore, dal Piccolo come dalla Fnp-Cisl. Grazie Margherita!
Giulio Donati