Come intervenire quando ci si trova davanti a un comportamento non corretto verso il cibo? Come individuarne i segnali e le cause? Sono interrogativi che spesso educatori e genitori si pongono. Abbiamo provato a rispondere queste domande insieme alla dottoressa Daniela Santini, volontaria di Sulle ali delle menti, onlus che si occupa di disturbi del comportamento alimentare, attiva a Ravenna e a Faenza con laboratori e incontri formativi dedicati proprio a questa tematica. Di fronte a un aumento vertiginoso dei casi durante i due anni di pandemia, nei quali l’età d’esordio di questi disturbi si è abbassata a 12-13 anni, si pone l’esigenza di conoscere meglio queste patologie e soprattutto di sapere come intervenire.

Intervista a Daniela Santini: l’associazione è attiva a Ravenna e a Faenza

Dottoressa, quali sono i campanelli d’allarme a cui dobbiamo prestare attenzione?

Sono molti i segnali che ci arrivano dai giovani, come l’inizio di una dieta vegetariana, l’esclusione di carboidrati o di dolci, il mangiare lentamente spezzettando il cibo, l’andare in bagno dopo i pasti abbondanti, la critica del proprio corpo. Chiaramente non sempre sono tutti presenti nello stesso momento, ma sono indizi chiari di un malessere che merita attenzione.

Allora è importante intervenire tempestivamente, ma come?

Quando si ha un sospetto, si è davanti a un campanello d’allarme: dalla perdita delle mestruazioni alla perdita di peso, la prima cosa da fare è andare dal medico di base, che valuta se inviare all’ambulatorio per i disturbi del comportamento alimentare. Si viene presi in carico da un’équipe composta da neuropsichiatra infantile o psichiatra, psicologo, medico nutrizionista o pediatra con esperienza in questa patologia. Si interviene a livello ambulatoriale, in day hospital, in alcuni casi con il ricovero in gastroenterologia o in alcuni centri di ricovero specializzati per la riabilitazione. Molto importante è anche la riabilitazione nutrizionale: è vero che nei disturbi del comportamento alimentare c’è un problema psicologico, ma non sono patologie unicamente legate a questo aspetto. A volte è necessario l’intervento farmacologico: serve un’equipe d’intervento che non sia composta solo dal dietista o dallo psicologo.

FIOCCO LILLA DISTURBI ALIMENTARI 21334 28500
Il fiocco lilla, simbolo della lotta contro i disturbi alimentari.

Quali sono le cause di questi disturbi, in netto aumento durante la pandemia?

Non è chiaro quali siano le cause. Potrebbero esserci anche cause genetiche. Sappiamo che si tratta di un disturbo dell’immagine corporea, di un non vedersi come si è realmente. Di sicuro possiamo dire che, contrariamente a quanto molti pensavano, se si manifestano questi problemi non è colpa dei genitori che hanno anzi un ruolo fondamentale nella cura di questi disturbi e sono coinvolti direttamente dalla nostra onlus proprio in questo sostegno. A volte questi disturbi si accompagnano ad altri disagi psicologici, a volte si tratta di ragazze che hanno anche disturbi di ansia, attacchi di panico. Quasi sempre si tratta di ragazze intelligenti con grandi aspettative su di sé e quindi può essere scatenato da ambienti stressanti che possono favorire lo sviluppo di queste distorsioni dell’immagine. Tutti questi sono comunque fattori scatenanti, non ci sono cause precise e uniche che possano scatenare questo disturbo.

Quali sono i servizi presenti a Faenza?

Sia a Ravenna che a Faenza, presso il Centro famiglie, ci affianchiamo ai gruppi di sostegno della Ausl per i genitori, che sono parte integrante della cura dei disturbi alimentari. Devono perciò sapere cosa dire, come non farsi prendere dall’ansia, come gestire questa situazione quando in casa ci sono anche fratelli o sorelle. Sia a Ravenna che a Faenza ci sono anche volontarie che fanno laboratori creativi.

Letizia Di Deco