Imparare da piccoli a diventare grandi, mettendo al centro la tutela dell’ambiente e il servizio al prossimo. Migliaia di scout della zona di Ravenna-Faenza hanno festeggiato assieme, lo scorso weekend, il Thinking day. Celebrata dal 1926, la Giornata mondiale del Pensiero è la grande festa degli scout di tutto il mondo, che colgono l’occasione di questo appuntamento per riflettere assieme su temi di carattere globale. Il tema di quest’anno è stato Il nostro mondo, il nostro futuro di pace. Gli scout di Ravenna-Faenza hanno deciso di donare un euro per ciascun censito alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria. E hanno vissuto una due-giorni ricca di incontri, giochi e testimonianze.

I 13 gruppi Agesci della zona, che va da Alfonsine fino a Modigliana passando per Brisighella e Cervia, si sono mischiati e suddivisi per fasce d’età. I lupetti (8-12 anni) sono stati assieme in alcune parrocchie del faentino, gli esploratori-guide (12-16 anni) a Faenza, mentre i rover e le scolte (16-20 anni) a Ravenna.

Lupetti, coccinelle, esploratori e guide: riflessioni sulla cura del Creato

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I lupetti a Granarolo.

Lupetti e coccinelle del Valdilamone, Bagnacavallo, Ravenna 1 e Faenza 1 sono stati ospiti alle Casette della parrocchia di Granarolo. Tramite giochi e racconti, hanno approfondito come l’uomo abbia sfruttato eccessivamente la natura e di come ora ci sia bisogno di una nuova cura del Creato. Lo stesso tema è stato affrontato dagli oltre 500 esploratori e guide che si sono ritrovati sabato a Faenza. Domenica hanno vissuto assieme la messa in Cattedrale presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso e dall’incaricato scout don Massimo Geminiani, e poi hanno trascorso la giornata in Seminario. Importante supporto è stato dato dal Masci, l’associazione degli scout adulti, che ha preparato la cena del sabato per tutti questi giovani.

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La messa in Cattedrale a Faenza.

L’esperienza di rover e scolte con i migranti: tra lavori di imbiancatura e dialogo

Gli scout in aiuto ai minori migranti sbarcati dalla Ocean Viking. È accaduto domenica scorsa, in occasione del Thinking day. «Un’esperienza che lascia il segno», spiega Martina Del Vecchio, capo scout del Cervia 1, che, insieme a un altro capo, ha accompagnato nove rover e scolte a fare servizio, presso la Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo a Ponte Nuovo, a una trentina di minori tutti provenienti dal Gambia. «Dopo la giornata di sabato, dedicata a incontri e riflessioni, rover e scolte di Ravenna e Faenza hanno fatto diversi servizi, divisi in gruppi – continua Del Vecchio –. Il nostro, a Ponte Nuovo, ha incontrato i ragazzi gambiani sbarcati dalla Ocean Viking e ospitati al Villaggio del fanciullo. Quello che ci ha colpito, subito, è stato l’entusiasmo che hanno. Avere a che fare con persone che, nonostante le enormi difficoltà attraversate, le fatiche fatte, ti accolgono con gioia, ha facilitato il nostro compito».

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Il servizio degli scout con i migranti sbarcati a Ravenna.

Due i servizi che gli scout hanno svolto: un piccolo lavoro di imbiancatura in una stanza e, soprattutto, il dialogo, a gruppetti, con i ragazzi migranti. «Avevano bisogno di imparare qualche nozione di italiano – continua Del Vecchio -; loro parlano quasi tutti inglese. Così ogni scout si è preso in carico tre o quattro giovani, insegnando diverse frasi utili. Può sembrare un servizio ‘da poco’ ma per i nostri rover e scolte non lo è stato affatto. Temevano di non essere all’altezza, ma poi, aiutati proprio dai minori accolti, hanno superato la paura iniziale. E man mano è cresciuto il dialogo e la fiducia reciproca». L’impegno degli scout è durato poche ore, ma ha lasciato un’impronta importante.

«Sia loro che i ragazzi stranieri, al termine – conclude Del Vecchio – avrebbero voluto proseguire, e chissà che non si possa programmare. Si sono stabiliti alcuni legami e questa è la cosa più bella. L’obiettivo prossimo è di continuare ad aiutare i giovani migranti sbarcati a Ravenna e ospitati in diverse strutture. Vorremmo costituire dei piccoli gruppi scout che vadano a incontrarli settimanalmente: un servizio utile non solo ai minori migranti, ma anche a noi».