Modificato il regolamento del Palio del Niballo di Faenza. Il cavaliere giostrante deve prendere parte alle prove ufficiali e alla cerimonia del giuramento, altrimenti scatteranno pesanti multe. L’anno scorso alla cerimonia non partecipò il fantino poi vincitore, Luca Innocenzi del Borgo. Con l’ex cavaliere e plurivincitore Mario Giacomoni, commentatore tecnico della giostra faentino, facciamo il punto sulle scuderie dei cinque rioni.
Intervista a Mario Giacomoni
Stagione 2022 da dimenticare per i cavalieri faentini nelle giostre storiche?
Se proprio vogliamo andare a cercare il pelo nell’uovo, qualche vittoria è arrivata dalle gare federali di lancia. I soliti Bellini e Liverani hanno riportato medaglie varie e una vittoria in queste gare simil-giostra l’ha ottenuta il cavaliere titolare del Rosso, Matteo Rivola. Ma da Albo d’Oro nulla di nulla, zero, speriamo di fare meglio nel 2023.
Detto ciò, passiamo direttamente ai cavalieri di del Palio faentino.
Facciamo fatica a metterne assieme dieci che si possano definire decorosi e in grado che di dare vita a due manifestazioni decenti. Anche se poi, in realtà, al Niballo potremmo invece trovarci con in campo binomi interessanti e goderci una giostrata di alta qualità.
Ci puoi spiegare meglio?
Parto da due giovani cavalieri, uno faentino e l’altro “straniero”: Nicholas Lionetti e Lorenzo Melosso. Il primo pare abbia rifiutato un invito rionale, ma sia disponibile in caso di bisogno al subentrare all’ultimo in Bigorda. Lui ha già disputato giostre importanti. Non ha ancora vinto, ma è comunque in crescita esponenziale da ogni punto di vista. L’altro viene a costare un pochino troppo, o almeno così si vocifera, ma è sicuramente un atleta di valore assoluto. Melosso ha già vinto contro i più forti, anche strapazzandoli in varie occasioni.
Passiamo alle monte dei Rioni, partendo dal Borgo, vincitore ultimo Niballo ?
Nel Borgo troviamo lo “straniero folignate” Luca Innocenzi, il vincitore dell’ultima edizione del Niballo, che è fortissimo. Quasi imbattibile se valutiamo le prove del 2022, battibile se rivediamo il Niballo stesso. Per la Bigorda hanno in Enrico Gnagnarella un ragazzo in crescita, fra l’altro gli voglio fare ancora i complimenti per la recente laurea ottenuta col massimo di voti, che ce la sta mettendo tutta per migliorarsi tecnicamente.
Il “tuo” Rione Rosso come lo vedi?
Nel Rosso c’è Matteo Rivola che, dopo la bella quanto inaspettata prestazione dello scorso anno, sta lavorando con determinazione per fare ancora meglio. Per la Bigorda si vedrà, qualche nome s’è fatto e al limite potrebbe anche riproporsi lo “straniero da Tarquinia”, Daniele Leri. Non parrebbe però questa la soluzione definitiva.
Al Rione Verde pare non ci saranno novità rispetto al 2022?
A Porta Montanara è rientrato a tutti gli effetti Marco Diafaldi, e qui ci siamo. Con lui che si prepara da gennaio il Verde nutre l’ovvia e concreta speranza di poter disputare una giostrata importante. Bigorda con Stefano Venturelli a cavallo per la seconda volta, e anche per lui c’è un’invernata di lavoro mirato allo scopo.
Rione Nero, cambio dirigenziale ma poche novità in scuderia?
Entrando nel contesto del Nero voglio ribadire che, almeno secondo me, il risultato della scorsa edizione non va inteso a manifesto di valori agonistici vari. Matteo Tabanelli rimane uno dei Messeri da Bruno Neri più forti di questi ultimi anni e non mi meraviglierei nel rivederlo contendere il prossimo Niballo fino all’ultimo respiro alla ricerca della terza vittoria nella gara faentina più importante. Per la Giostra minore è ancora tutto da decidere, Daniele Maretti o un “straniero amico” si vedrà. C’erano anche possibili opzioni di movimenti all’interno del Centro Civico, ma sembra tutto finito in bolle di sapone, chissà.
Infine, Mario, le strategie del Giallo quali saranno?
Tenere per ultimo il Giallo mi pare veramente strano. Rimane ancora la scuderia con i cavalli più forti a disposizione, anche se gli si stanno un attimino invecchiando. E’ confermato, o almeno così sembra, che Gege Gertian Cela resti in Bigorda a tentare di rivincerla nuovamente. Avrete notato che ho parlato prima della Bigorda, per quanto riguarda il Rione Giallo, tralasciando il Niballo. E’ proprio questo l’anello mancante del puzzle. Io proverei a inserire Lorenzo Melosso, lo “straniero ascolano”, in questa casella. Così fosse, almeno sulla carta, avremo la possibilità di vedere un Palio del Niballo di quelli veramente tosti. Vedremo se accadrà.
Gabriele Garavini