Il 15 febbraio a Faenza, tra via Pistocchi e il Voltone Alteo Dolcini, è stata inaugurata la mostra permanente open air dal titoloIl Teatro Masini e le sue meraviglie, arte neoclassica e produzioni contemporaneeche, con 32 immagini, realizzate su pannelli, mostrerà al pubblico il Teatro comunale Angelo Masini in tutto il suo splendore, tra scatti d’archivio, prospettive particolari e inedite, preziosi dettagli architettonici ma anche coinvolgenti momenti di alcuni degli spettacoli che in questi spazi sono stati prodotti.

La mostra nasce dalla collaborazione tra l’assessorato alla Cultura del Comune di Faenza e Accademia Perduta/Romagna Teatri per valorizzare meglio il Teatro Masini e l’importante lavoro di produzione che si svolge al suo interno. 

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Il Masini è un gioiello artistico che fa parte dell’European Route of Historic Theatres

Il Teatro Masini è infatti un vero e proprio gioiello artistico, che fa parte dell’European Route of Historic Theatres, la ‘rotta’ che raggruppa i teatri storici più belli e preziosi d’Europa, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alla straordinaria eredità culturale che questi luoghi rappresentano, incoraggiando e supportando la loro conservazione e la loro promozione.

Con la sua monumentale bellezza neoclassica e la ricchezza dei suoi particolari architettonici e degli apparati decorativi, il Masini è motivo d’orgoglio dei faentini e della città, e ne rappresenta parte importantissima della sua eredità culturale e delle sue radici. Progettato da Giuseppe Pistocchi e decorato da Felice Giani, importante pittore, tra le sue opere il palazzo Ermitage di San Pietroburgo, il Masini fu realizzato su iniziativa dell’Accademia dei Remoti, cenacolo di intellettuali e artisti attivo a Faenza fin dal 1673.

Questo monumento alla cultura, nel cuore di Faenza, aprì poi al pubblico il 12 maggio del 1788, quale mirabile esempio di teatro all’italiana costituendo, insieme al suo Ridotto, uno degli esempi più rappresentativi dell’architettura neoclassica in Italia.

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La mostra è composta da scatti che raffigurano il Teatro ma anche da foto di numerosi spettacoli: il Masini è un monumento ma anche parte viva e creativa della vita culturale cittadina

Negli scatti che costituiscono la mostra che si inaugura oggi, emergono numerosi dettagli architettonici spesso poco noti: le meravigliose statue le ‘Cariatidi illusionistiche’ di Antonio Trentanove, raffiguranti divinità pagane e muse che creano l’effetto ottico di sostenere il soffitto; il sontuoso lampadario, il cui meccanismo di sollevamento ideato dallo stesso Pistocchi permetteva, all’epoca, una rapida accensione dei lumi ad olio; la ‘Torre scenica’ che svela i meccanismi del graticcio, dei rocchetti e dei ‘tiri in botte’, ancora oggi in funzione e naturalmente non visibili al pubblico in sala.

Nell’intento di valorizzare il proprio teatro non solo come splendido monumento ma anche quale parte viva e creativa della vita culturale della città, in questa mostra, accanto alle fotografie del Teatro, vengono presentati anche scatti emblematici degli spettacoli che in esso sono stati prodotti, a testimonianza della vivacità e creatività delle produzioni artistiche che qui vedono la luce.

Accademia Perduta/Romagna Teatri, Centro di Produzione a cui sono affidate la direzione artistica, l’organizzazione e la gestione delle stagioni teatrali del Masini, è un centro di produzione riconosciuto dal Ministero della Cultura che arricchisce il Masini di quel valore aggiunto tipico della creazione artistica di spettacoli esportati in Italia ed Europa, proiettandolo nell’ampio panorama del sistema teatrale nazionale e qualificandolo come polo di ‘stabilità teatrale’.

Una mostra, dunque, che rappresenta una meraviglia da scoprire, da qui il titolo, sia nella struttura che nelle tante produzioni che vi vengono rappresentate ogni stagione: dal Teatro Ragazzi al Contemporaneo che sul suo palcoscenico nascono e debuttano.

La bellezza racchiusa nel Masini, alcuni suoi scorci segreti e le sue produzioni artistiche, nella mostra sono rese visibili en plein air per testimoniare come, dietro queste mura, si racchiuda una delle anime culturali più pulsanti e vive della città di Faenza


Le 32 immagini sono state realizzate da alcuni dei più importanti fotografi teatrali del panorama nazionale: Tommaso Le Pera, Laila Pozzo, Francesco Bondi, Simona Albani, Claudio Nannetti, Emanuela Caselli, Nicola Malaguti e Andrea Scardova.