Quello della cultura non è un peso da portare sulle spalle ma un tesoro da custodire, un patrimonio da accrescere. Di questo avviso sono i soci della Società Torricelliana di Scienze e Lettere di Faenza, una realtà dall’intensa attività culturale. Un’accademia che, come stabilisce l’art.2 del suo statuto, riunisce «cultori di scienze fisiche, naturali, morali, sociali e di lettere che curino lo studio di temi scientifici e letterari in genere ed in particolare dei problemi che furono oggetto di ricerca da parte di Evangelista Torricelli». Per conoscerla meglio ne abbiamo parlato con l’attuale presidente, in carica dal 2015, Alessandro Montevecchi.

Intervista al presidente Alessandro Montevecchi

Di che cosa si occupa la Società Torricelliana?

La Torricelliana è un’Accademia, nata nel 1947 e riconosciuta dal Ministero della Cultura. Ha una sede, in corso Garibaldi a Faenza, una biblioteca e un museo, che vengono aperti una volta alla settimana (sabato), nei quali si trovano opere e strumenti scientifici che si riferiscono direttamente o indirettamente alla figura di Evangelista Torricelli e all’invenzione del barometro. Ogni anno pubblichiamo una rivista di circa 150 pagine, la Torricelliana, nella quale sono presenti contributi su diversi ambiti del sapere: dalle scienze naturali alla fisica e alla matematica, dalle lettere alle scienze storiche. A breve anche quest’anno pubblicheremo gli atti di un convegno che abbiamo fatto sulla nascita dell’istruzione professionale a Faenza. Abbiamo soci residenti e corrispondenti tra i quali anche studiosi che risiedono fuori città e professori faentini docenti universitari. Partecipiamo anche a iniziative con le scuole faentine come la Settimana della Scienza e spesso e volentieri mettiamo a disposizione di studiosi gli atti dei nostri convegni e le nostre pubblicazioni, anche quelle meno recenti che a volte ci vengono richieste per studi o ricerche.

Quando nasce la Torricelliana?

La prima decisione fu presa il 9 luglio 1947 per volere di un gruppo di studiosi faentini esperti di diversi ambiti del sapere che formavano un comitato cittadino animato dalla passione per lo studio. Tra i promotori Gaetano Ballardini, Raffaele Bendandi, Luigi Dal Pane, Piero Zama, monsignor Rossini che fu il primo presidente dell’accademia, il preside del Liceo Faentino Vittorio Ragazzini. L’intento, chiaro fin da subito, era ed è tuttora quello di procedere negli studi, proponendosi anche obiettivi alti e ambiziosi. L’accademia fu presto riconosciuta dal Comune di Faenza, con cui tuttora abbiamo una convenzione e collaboriamo, e sancita da un decreto del presidente della Repubblica, già nel 1949, poi modificato nel 1989.

Quanto spazio ha la cultura a Faenza? Pensa che si potrebbe fare di più?

Penso che si potrebbe fare molto di più per promuovere la cultura cittadina. Al tempo della giunta Lombardi ci fu l’apertura di palazzo Milzetti, e poi la promozione di un convegno sul neoclassicismo letterario. Tra i tanti aspetti culturali della città, penso che la sua dimensione neoclassica, artistica e letteraria avrebbe bisogno di maggior riconoscimento, accanto alla ceramica, che è quasi sinonimo di Faenza. Inoltre rientra nei nostri propositi anche far conoscere meglio i punti di eccellenza tecnologici e scientifici faentini.

Il Museo Torricelliano, tra scienza e storia

Dal 1947 la Società Torricelliana gestisce l’omonimo museo, sorto dalla raccolta di materiali riguardanti il grande scienziato ed esposti nella Tribuna Torricelliana durante l’Esposizione Internazionale del 1908. Ai cimeli originariamente esposti (riproduzioni di strumenti scientifici, disegni di esperimenti, autografi, manoscritti, quadri, fotografie…) si sono aggiunti fin da subito documenti e materiali prodotti per l’Expo stessa e, successivamente, oggetti provenienti da donazioni alla Società Torricelliana o di proprietà del Comune di Faenza, che hanno portato nel museo anche altri aspetti di storia della scienza ed erudizione locale, oltre a quelli strettamente legati alla figura di Evangelista Torricelli. Attualmente la dotazione del Museo Torricelliano comprende una settantina di oggetti di valore storico-scientifico e una vasta collezione di stampe e diplomi. Il museo è aperto al pubblico il sabato dalle 9.30 alle 12.30 o su prenotazione per le scolaresche.

Letizia Di Deco