Combattere lo spreco alimentare e incoraggiare a una spesa consapevole è una sfida culturale, ancor prima che economica. Occorre costruire una consapevolezza fatta di azioni concrete che nel corso del tempo possano scolpire il nostro modo di vivere e di consumare ciò che abbiamo a disposizione. In una società consumistica questo può voler dire affrontare una sfida difficile ma di certo non impossibile. La promozione di un nuovo mercato contadino a Faenza è qualcosa che va proprio in questa direzione. Dallo scorso 1 febbraio ogni giovedì dalle 8,30 alle 18,30 nella galleria del centro commerciale Il Borgo alcune aziende agricole locali vendono prodotti a chilometro zero di vario genere, dalla carne ai formaggi, dalla frutta al vino sfuso.

Alessio Bianchi, presidente del consorzio del Centro commerciale Il Borgo

Al momento sono sei le aziende locali coinvolte, ma il numero è destinato a crescere. «L’idea di concedere questo spazio a un nuovo mercato contadino nasce dal voler portare questa opportunità, già presente in piazza D’Armi ogni venerdì e ai Cappuccini tutti i lunedì, anche dall’altra parte del Ponte delle Grazie. Vogliamo dare questa possibilità anche a questa parte di Faenza che dal 1° marzo sarà raggiunta da una nuova fermata del Green Go Bus», spiega il presidente del consorzio degli operatori del Centro Commerciale Il Borgo, Alessio Bianchi. Oltre ad arricchire il quartiere l’iniziativa permette anche di ridurre lo spreco alimentare favorendo il consumo di prodotti locali a km 0. «Una volta a settimana le persone possono trovare prodotti locali e andare contro lo spreco alimentare», continua Bianchi.

Spreco alimentare: il 30% degli italiani non segue le giuste indicazioni

Su questa linea anche le iniziative del centro commerciale, all’interno del quale si stanno organizzando una festa di carnevale e una di primavera che coinvolgeranno anche le scuole del Borgo, le cui classi presenteranno vari progetti che saranno posti all’interno della galleria. «L’intento di queste iniziative è sensibilizzare ed educare i ragazzi a una spesa consapevole». Fare una spesa sostenibile, acquistando prodotti locali, di cui si conosce la provenienza e che non hanno provocato danni nella produzione, è un passo importante nella riduzione dello spreco alimentare che in Italia si colloca ancora su percentuali importanti. Nell’ambito del progetto Fao Waste, finanziato dal ministero dell’Ambiente, il 35-40% del campione che ha aderito alle raccomandazioni nutrizionali dimostra di saper fare la spesa in modo consapevole consumando il cibo evitando acquisti superflui, riciclando gli avanzi. Al contrario, il 30% degli italiani non segue le giuste indicazioni in cucina e nella spesa e non ha sufficiente sensibilità nei confronti dello spreco alimentare.

Questi dati ci fanno capire ancor meglio quanto la riduzione di ogni tipo di spreco, da quello alimentare a quello energetico, è direttamente proporzionale alla nostra consapevolezza sulle risorse a nostra disposizione. Tuttavia la consapevolezza fine a se stessa non basta: non è sufficiente leggere articoli o venire a conoscenza di indagini statistiche che fotografano la situazione attuale. Occorre agire per modificare questa fotografia, per far sì che presto vengano scritti articoli che possano parlare di situazioni migliori, più giuste e più eque.

Letizia Di Deco