Un cammino ancora lungo, ma sul quale si stanno gettando basi solide attraverso interventi concreti, progetti e un cronogramma preciso. Proseguono passo dopo passo i lavori alla Collegiata di San Michele a Brisighella. Dopo gli interventi di somma urgenza iniziati fra agosto e settembre e la messa in sicurezza del complesso, nelle scorse settimane è stata avviata una nuova fase di lavori sulla chiesa di San Michele, che ha previsto la demolizione dei corpi minori della chiesa, come per esempio la centrale termica e la sacrestia. «Questi interventi – spiega l’architetto Davide Cristofani – sono fondamentali per avviare successivamente una nuova serie di lavori con i quali sarà possibile consolidare a livello strutturale la Collegiata, che è in questo momento l’intervento più importante».

Partita la demolizione dei corpi minori della chiesa

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Arrestare in maniera definitiva l’ampliamento dei danni e riparare le lesioni già presenti: su questo si sono confrontati i tecnici dello studio Magaze attraverso le analisi georadar del terreno che hanno permesso di immagazzinare ulteriori informazioni utili per progettare nuovi interventi di lungo respiro. Le criticità maggiori per la chiesa provengono infatti dal terreno e gli interventi andranno fatti sulla fondazione dell’edificio, attraverso una tecnica particolare che è quella dei pali a contrasto. «L’obiettivo – prosegue – è consolidare quelle lesioni che si sono determinate per via del cedimento del fondale, incentivato dall’estate e dell’autunno particolarmente torridi che abbiamo avuto e che non hanno agevolato la prima fase dei lavori».

Oltre alla messa in sicurezza, si guarda anche al futuro. Già a metà novembre la Diocesi ha predisposto un progetto sulla Collegiata che ha ricevuto un primo confronto positivo con la Cei e con la Soprintendenza per ottenere i finanziamenti necessari che porteranno all’avvio di questa nuova fase. «Procediamo con cura nei lavori senza fare il passo più lungo della gamba e con le risorse che avremo a disposizione e che verranno definite nel dettaglio nei prossimi mesi – spiega l’architetto -. Gli interventi sulle fondazioni della Collegiata, in attesa delle autorizzazioni e, dovrebbero partire tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate».

Si valutano interventi di ottimizzazione energetica

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Nel cronogramma del progetto, la terza fase dei lavori prevede interventi sia di finitura sia di ottimizzazione degli aspetti energetici.
«Stiamo valutando due strategie. La prima è trasformare la vecchia sacrestia in una cappella a uso principalmente invernale, e che potrà essere usata per esempio per le celebrazioni feriali, essendo più piccola e necessitando di minor costi energetici per il riscaldamento. Per quanto riguarda la chiesa nel suo complesso, l’opzione è quella di realizzare una pedana riscaldata da installare sotto le panche con un funzionamento a energia elettrica. Sia la Soprintendenza sia la Cei in fase preliminare hanno accolto positivamente questa proposta». Le autorizzazioni per questo tipo di interventi sono previste per primavera.

Samuele Marchi