Recuperare il passato facendo incontrare i bambini con i protagonisti del presente. Lòm a Mêrz (luce a marzo) è un’antica festa agricola di benvenuto alla nuova stagione che prevede, nelle sere degli ultimi giorni di febbraio e primi di marzo, l’accensione nelle aie o tra i campi, di un falò propiziatorio, attorno al quale intonare canti e intrecciare balli della tradizione popolare romagnola. Il rivivere a scuola questa antica festa romagnola è un momento che si colloca all’interno di un percorso di ricerca e conoscenza delle nostre radici culturali che affondano, non solo metaforicamente, nella terra. Gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Brisighella hanno conosciuto e imparato alcune danze popolari grazie alle lezioni tenute dall’esperto Mauro Platani, si sono avvicinati alla musica del territorio, a quella della tradizione romagnola con la Banda del Passatore di Brisighella e a quella più lontana nel passato con il gruppo dei Tamburi di Brisighella.

Tre date in cui gli alunni si esibiranno con canti e balli della tradizione

IMG 20220302 WA0009 lom a merz tre

Attività per riscoprire il passato non solo a parole, ma facendo diventare protagonisti i bambini stessi con canti e balli. Sono tre gli appuntamenti previsti durante i Lôm a Merz: lunedì 27 febbraio alle 18.30 si esibiranno gli alunni della scuola elementare Pazzi nel cortile dell’istituto (evento annullato per maltempo). A seguire giovedì 2 marzo sempre alle 18.30 si esibiranno gli alunni di Fognano al circolo e oratorio Anspi, i Lòm a Mêrz qui vedranno la collaborazione con gli scout dell’Agesci Valdilamone e, a seguire, stand gastronomico. Infine sabato 4 marzo dalle 17.45 il falò sarà alla scuola di Marzeno dove i bambini si esibiranno con il supporto della Pro loco. Anche qui dalle 18.30 aprirà lo stand gastronomico. Ad alternarsi saranno i canti di Pietro Bandini Quinzan, i balli insegnati da Platani, e gran chiusura con Romagna mia, che è piaciuta particolarmente ai più piccoli.

“Durante il percorso è stato bello sentire i nonni raccontare come vivevano i riti della civiltà contadina da piccoli”

WhatsApp Image 2023 02 21 at 13.22.26

«Per la formazione dell’identità personale – spiega Romina Gurini, una delle docenti che ha curato il progetto assieme a Caterina Antenore e Serena Nati – è importante valorizzare le tradizioni della propria terra, e i bambini in questo si sono messi pienamente in gioco. Una delle cose più belle è stata far ascoltare loro la storia dei Lòm a Mêrz raccontata da parte di un anziano o un nonno, che ha spiegato come viveva lui da bambino, 60 anni fa, questi momenti. E dal di lì è partito un viaggio alla scoperta delle peculiarità della civiltà contadina, dei riti, degli alberi che si coltivavano».

Questo percorso ha permesso poi alle classi di fare rete con tante realtà del territorio. «L’associazione Il Lavoro dei Contadini, che opera nel recupero e nella valorizzazione della cultura contadina romagnola – spiega la docente Caterina Antenore -, è stata un valido supporto tecnico al falò propiziatorio e ci ha dato l’occasione di entrare a far parte della rete di rievocazioni diffusa su tutto il territorio romagnolo». «Il passato ci consegna azioni, soluzioni, gesti concreti e semplici che invitano a una vita in equilibrio con l’ambiente che ci circonda e che incoraggiano a stabilire rapporti armoniosi con le persone con cui viviamo – aggiunge -. Questi insegnamenti hanno l’obiettivo di stimolare una riflessione positiva sul patrimonio valoriale che ci viene dal passato, non con nostalgia, ma con gratitudine, perché possono essere fonte di ispirazione nel nostro presente. Dalle radici del nostro passato nascono nuovi germogli».