Proprio un anno fa, con l’annuncio della chiusura dell’Ortofrutticola del Mugello, iniziava uno degli inverni più tormentati per Marradi. Poi, sappiamo come è andata: lavoratrici e lavoratori che decidono di opporsi alla decisione, l’apertura di un presidio permanente di fronte ai cancelli della fabbrica, il sostegno di istituzioni, organizzazioni sindacali e di un paese intero, per arrivare – dopo una vertenza durata molte settimane – al dietrofront della proprietà. Purtroppo si è persa la produzione di pregio, quella dei marrons glacés, ma oggi, per fortuna, la fabbrica è aperta ed è stata evitata una chiusura che sarebbe stata devastante per le famiglie e per tutta la comunità. Un anno dopo, l’Amministrazione Comunale ha scelto di dedicare una giornata alla vicenda, per ricordare quanto accaduto e per fare il punto della situazione.

Marradi, 30 dicembre 2021-22: una giornata per riflettere e programmare il futuro

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Venerdì 30 dicembre si sono, così, susseguiti diversi appuntamenti, partiti alla mattina con l’inaugurazione dell’Archivio del Presidio presso la Biblioteca comunale. L’Archivio nasce da un’idea di Walter Scarpi, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di quei giorni, come semplice ricordo per chi ne è stato attore (o spettatore diretto) ma anche fonte di dati e notizie per chi, in futuro, vorrà studiare ed approfondire la vicenda. «Oltre a documenti più istituzionali e articoli apparsi sulla stampa – ha dichiarato Scarpi – vorremmo far diventare l’Archivio una raccolta della quotidianità, raccogliendo anche le foto e i video che oggi sembrano insignificanti, piccole cose che però in futuro diventeranno storia». Per il momento, il materiale informatico raccolto verrà conservato presso la Biblioteca, in attesa di poterlo mettere online a disposizione di tutti. A margine dell’inaugurazione, Giada Pieri – presidente della CIA Coop, gestore della Biblioteca – ha annunciato che il Ministero della Cultura ha inserito tra i 30 selezionati per il bando “Strategia Fotografia 2022” anche il progetto AAA Manifatture con cui tre fotografi documenteranno la “resistenza” dei nostri territori, mostrando l’importanza di alcune realtà produttive, tra cui – ovviamente – la fabbrica dei marroni.

Nel pomeriggio, invece, ci si è trasferiti al Teatro degli Animosi, dove si è parlato di lavoro nelle aree interne, tra criticità ed opportunità. Il sindaco Tommaso Triberti ha introdotto l’incontro ricordando come la giornata non andasse intesa come un momento di festa, ma come un momento per riflettere su ciò che è stato e guardare al percorso futuro. Un futuro – ha continuato – reso possibile proprio dal fatto che, nonostante qualche inevitabile concessione, la vertenza si è chiusa positivamente e che la fabbrica è ancora aperta. I tanti ospiti intervenuti, tra i quali il cardinal Gualtiero Bassetti, hanno rimarcato l’importanza del lavoro, come strumento di dignità e pace e come risposta alle domande dei più giovani, ma anche come tema fondamentale per lo sviluppo ed il futuro delle aree interne. Alle istituzioni e alla politica sta il compito di creare le condizioni perché chi ha capacità di creare lavoro abbia la possibilità di farlo: da qui la necessità di infrastrutture che possano favorire l’interazione tra le aree interne e il “mondo esterno”, a partire da un sistema di trasporti affidabile e da una rete digitale efficiente. Ma, soprattutto – come ha ribadito Stefania Saccardi (vicepresidente e assessore Aree Interne della Regione Toscana) – la politica deve farsi carico di queste zone più fragili, perché tutti i territori sono fondamentali (basti pensare ai rischi idrogeologici legati ad un eventuale spopolamento delle aree montane) e vanno tenuti insieme, dentro un’idea di sviluppo che abbia al centro la persona all’interno dell’ambiente in cui vive.

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Dopo un piccolo aperitivo offerto da lavoratrici e lavoratori della fabbrica, il pomeriggio è continuato con un momento dedicato alla situazione attuale ed alle prospettive future. Gli ospiti intervenuti hanno ricordato la particolarità della vertenza, caratterizzata dalla determinazione delle maestranze e dalla risposta di una comunità intera che ha rafforzato il lavoro congiunto di istituzioni e sindacati e che ha – di fatto – portato a cambiare una storia che, come tante, sembrava già scritta. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno evidenziato come la gestione e la chiusura della vertenza siano diventate modello ed esempio per altre situazioni simili, in particolare perché per la prima volta si è trovato il modo di tutelare anche i lavoratori stagionali, mentre Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani su lavoro e crisi aziendali, ha rimarcato come in questa vicenda si sia trovata la forza di mettere in discussione un modello di sviluppo che produce storture e disuguaglianze, annunciando poi come la Regione Toscana abbia scelto di riaprire – dopo qualche anno – l’ufficio per l’impiego  a Marradi.

Annunciati investimenti sulla Fabbrica dei marroni da 2 milioni di euro

Per quanto riguarda la situazione attuale, il tavolo di crisi resta aperto, anche se va considerato piuttosto un tavolo di monitoraggio con il compito di verificare il rispetto degli accordi e gli sviluppi futuri, che vedono, tra le altre cose, la Fabbrica dei Marroni (esatto, dopo il rientro della vecchia proprietà si chiama proprio così) tra i promotori di un progetto – finanziato dal GAL Start – che intende fare di Marradi il centro di un distretto del marrone, caratterizzato dal marchio territoriale “La Via del Marrone” che Marc Batistini, in rappresentanza dell’azienda, ha presentato prima di illustrare i numeri del 2022. L’anno appena concluso ha visto, infatti, un totale di ore lavorate che – considerato lo stop dei primi mesi dell’anno – equivalgono a circa 70mila ore annue (nel 2021 erano state 61mila) e il ritiro di circa 600 tonnellate di castagne pelate (+171% rispetto all’anno precedente). Batistini ha anche presentato la novità del doypack (buste di marroni precotti), che verrà prodotto nelle linee di lavorazione appena installate e che entreranno in funzione nelle prossime settimane, permettendo alla struttura di lavorare anche fuori stagione. Per quanto riguarda il futuro, invece, l’azienda ha già previsto investimenti per 2 milioni di euro (di cui 600mila euro in arrivo dalla Regione Toscana) e ha annunciato l’arrivo – dal 2024 – di una nuova linea di produzione di crema di marroni in latta. A fare da supporto a tutto questo fermento, l’amministrazione comunale ha annunciato di avere avviato un progetto di riorganizzazione (viabilità, accessi, sottoservizi) dell’area industriale di S. Adriano dove, oltre alla Fabbrica del Marroni e ad altre realtà produttive, sta operando con successo anche l’azienda Acquainbrick e dove a breve troverà posto anche Coalchry Green, piccola azienda di ricerca ad essa collegata.

Giornata finita? Neanche per sogno, perché si è chiuso con il botto, grazie ad un indimenticabile concerto dei Modena City Ramblers – tra i primi esponenti del mondo dello spettacolo ad esprimere il loro sostegno al Presidio – che hanno fatto cantare e ballar un Teatro degli Animosi strapieno.

Non doveva essere una festa, ma alla fine lo è diventata. E – considerando l’angoscia dei primi mesi dell’anno scorso – è giusto così.

(Andrea Badiali)