Tanta carica e tecnica che hanno messo d’accordo tutta la giuria. Sono i Jam Republic i vincitori della 37esima edizione del Faenza Rock. Una band di giovanissimi: cinque componenti che provengono da tutto il territorio, da Faenza, Russi, Imola e Ravenna e che hanno saputo coinvolgere il pubblico con assoli e una tecnica di alto livello. La finalissima di venerdì 16 dicembre ha visto sfidarsi sul palco del Piccadilly le altre band che hanno superato la semifinale: S-Pop, Cardsboards Shapes, 100 Mornings e, infine, i vincitori Jam Repubic. Il Faenza Rock è una manifestazione a cura del Mei insieme a Casa della Musica, Jazz Le Cantine, Comune di Faenza e altri partner per gli artisti come il Nuovo Imaie e il Meeting Music Contest.
Secondo posto per gli sperimentali 100 Morings
Dopo le esibizioni, hanno vinto e spopolato i giovanissimi i Jam Republic, stravotati da una giuria guidata tra gli altri dal produttore Roberto Costa, dal promoter Michele Minisci, dall’avvocatessa di diritto d’autore Giulia Lozzi e tantissimi altri tra artisti e promoter che ha dato i suoi voti pubblicamente in modo palese, mentre al secondo posto si sono piazzati i 100 Mornings, sicuramente la band dal taglio più sperimentale e coraggiosa, che hanno proposto musica d’ambiente e atmosfere sognanti. Al terzo posto si sono piazzati gli S-Pop con le loro reinterpretazioni di grande qualità, e al quarto il metal dei Cardboards Shapes.
I Jam Repubblic hanno proposto un brano inedito molto bello e con le cover di Jaco Pastorius e Steve Wonder, tanto per citare i grandi riferimenti di questi giovanissimi ventenni che so succedono ai Caveja, altri giovanissimi faentini vincitori dell’edizione dello scorso anno. La band èstata premiata dal Presidente del Consiglio Comunale Niccolò Bosi, dall’assessore al Turismo Federica Rosetti e dall’organizzatore di Faenza Rock, giunta vitalissima alla sua trentasettesima edizione riempita d’affetto da tantissimi musicisti e pubblico tutto fatto di giovanissimi venti-trentenni, Giordano Sangiorgi.
L’intervista ai Jam Republic
Giordano Sangiorgi: “Il fermento musicale c’è”
“Noi abbiamo la conferma che con poche risorse e tante idee, attraverso tutte le iniziative che portiamo avanti durante l’anno, i giovani musicisti del territorio trovano spazi per potersi esibire e mettersi in luce – ha detto il patron della manifestazione Giordano Sangiorgi -. I gruppi e i musicisti ci ringraziano sempre per avergli dato la possibilità di libera espressione, cosa sempre più rara. Speriamo di poter continuare a dare al territorio queste iniziative, come tanti altri settori anche la musica si è trovata a fare i conti con i rincari, e come altri settori necessita di sostegni economici per continuare a portare avanti le idee, la cultura musicale e l’aggregazione. Il fermento musicale che sta vivendo Faenza merita di essere portato avanti”. Colpisce che dei gruppi che si sono esibiti, nessuno abbia presentato un cantante, ma si siano ascoltate solo canzoni strumentali. “Non so se sia un caso: siamo circondati da parole e informazioni e magari è per questo che i giovani sentono nella musica il bisogno di distaccarsi da esse. Forse questo merita un approfondimento – dice Sangiorgi -, così come in generale la produzione di canzoni con testo in italiano”.
Durante la serata si sono esibirsi il cantautore Willer Pain votato dalla giuria popolare inserme agli ospiti come la cantautrice Milena Mingotti e gli MST, che hanno vinto il Premio MEI per la Legge sulla Musica della Regione Emilia-Romagna che permette loro di avere un sostegno per la produzione musicale di un disco e di un tour per il prossimo anno, mentre ha letteralmente entusiasmato l’ospitata degli Horseloverfat, una delle migliori indie band romagnole, alle prese con un nuovo disco per L’Amore mio non Muore che potrebbe trovare una coproduzione australiana.
Infine sono stati premiati per il successo del MEI25 di Faenza grazie anche alla loro collaborazione Fabio Taroni di Kaleidos per il Festival di Musica Educante e Giuseppe Di Maria dei Bodam Project per l’Anno Zero Party, due eventi che si augura possano proseguire. Infine, un riconoscimento al giovanissimo dj Pietro Carapia che sta lavorando all’Inno della Raggisolaris Basket con la cantante Margherita Zoli e che vedrà la luce in primavera. La giuria era formata, tra gli altri, da Roberto Costa, Michele Minisci, Giulia Lozzi, Milena Mingotti, Federica Tanesini, Claudio Toschi, Massimo Clissa, Aldo Balelli, Jacopo Guerra, Andrea Canella, Matteo Zaccherini, Andrea Tesselli, Roberta Barberini, Mirko Merendi, Aldo Foschini