Ogni giorno quei debiti sono sempre lì. Anzi, la loro somma aumenta. In certi casi si arriva sino a centinaia di migliaia di euro.
I motivi sono tra i più disparati: la perdita del lavoro, la dipendenza dal gioco, fino ad arrivare a veri e propri casi di usura. Un tema molto delicato, quello del sovraindebitamento, una piaga silenziosa diventata ancora più urgente a causa della pandemia e del caro bollette di questi mesi. E proprio per tendere una mano a chi si trova in questa situazione, l’Asp della Romagna faentina e la Fondazione san Matteo apostolo onlus, ente che collabora con la Diocesi, hanno deciso di fare squadra proprio a Faenza. Da diversi anni infatti propongono vari servizi per accompagnare le persone fuori dal sovraindebitamento.

In 70 persone hanno chiesto aiuto in questi anni

Dal 2018 a oggi sono 70 le persone che si sono rivolte allo sportello contro l’usura di Faenza, servizio gestito dall’Asp della Romagna faentina. Lo sportello è aperto almeno un giorno a settimana e attiva incontri mirati con le persone indebitate con il supporto di volontari selezionati e formati. Aiuta inoltre nell’apertura di istruttorie per l’accesso al microcredito de La Bcc e della Fondazione Dalle Fabbriche, alla consulenza legale, alla facilitazione di accesso ai prestiti bancari e a percorsi specifici per uscire dall’indebitamento, fino alla possibilità di istruire pratiche di saldo e stralcio dei debiti. E il valore di questo servizio è testimoniato dai numeri, in crescita nel 2022: nei primi sei mesi dell’anno dieci nuove persone si sono rivolte allo sportello, quando la media annuale dei dodici mesi si attestava attorno alle 13. Dietro a questi numeri c’è inoltre chi non riesce ancora a chiedere aiuto alle istituzioni.

La Fondazione San Matteo è nata dalla Ceer (Conferenza episcopale Emilia-Romagna) nel 2006

Dal 2006 opera poi nel territorio regionale la Fondazione san Matteo, costituita per iniziativa della Regione ecclesiastica Emilia-Romagna e che ha un referente per ogni Diocesi. Tra gli obiettivi della Fondazione, oltre a un affiancamento specifico, c’è anche un’azione educativa volta a creare una cultura di debito responsabile attraverso gruppi di studio e di ricerca, dibattiti e conferenze. Queste due realtà, proprio a Faenza, hanno deciso di fare squadra, con un accordo di quattro anni, per sviluppare servizi a favore delle persone sovra indebitate e a rischio usura. «Siamo onorati e gratificati di questa collaborazione con Asp – ha detto il presidente della Fondazione Maurizio Rivola -. Il nostro obiettivo è quello sempre di tenere la persona al centro: dietro a queste crisi spesso non c’è solo una questione economica, ma anche culturale e sociale, e con i nostri servizi dobbiamo essere in grado di intercettare anche questi aspetti».

Samuele Marchi