Nell’ambito di un’operazione di contrasto al fenomeno dell’abbandono illegale dei rifiuti, al termine di una indagine condotta dal personale di Pg del Comando della polizia locale dell’Unione della Romagna faentina, il titolare di un’azienda di termoidraulica di Forlì, è stato denunciato per la violazione della normativa in materia.
L’operazione è nata dopo alcune segnalazioni arrivate al Comando di via Baliatico da parte dai residenti del Borgo di Faenza che lamentavano il continuo andirivieni di piccoli furgoni, verosimilmente di ditte artigiane che da fuori provincia usavano arrivare sul territorio manfredo per gettare ingenti quantità di rifiuti riempendo i cassonetti di via Boschi, area residenziale tra via Fornarina e via Reda, e in quelli delle strade adiacenti.
Dopo un sopralluogo i vigili hanno effettivamente costatato quanto quei cassonetti venissero riempiti con materiale plastico, tubi e altro materiale speciale proveniente da lavorazioni per il montaggio di pannelli di isolamento termico.
La materia è regolata da una normativa molto rigorosa per evitare l’abbandono o il conferimento di ‘materiali speciali’ nel ciclo dei rifiuti ‘ordinari’.
Il personale del Comando della polizia locale, sulla scorta delle segnalazioni, ha disposto una serie di servizi mettendo sotto osservazione le isole ecologiche di base in attesa del successivo conferimento illegale.
Dopo diversi giorni la pazienza degli agenti è stata premiata. Un furgone, che corrispondeva alla descrizione fatta dai residenti, si è fermato nei pressi di uno dei cassonetti di via Boschi. Non appena uno degli occupanti del mezzo è smontato dal mezzo per gettare i rifiuti gli agenti della polizia locale che si erano appostati in zona si sono qualificati.
Dalle risultanze sugli occupanti del furgone gli agenti sono risaliti a una ditta forlivese di installazione e manutenzione di impianti elettrici e riscaldamento che puntualmente, al termine degli interventi, anziché recarsi nei punti convenzionati per conferire i rifiuti speciali, faceva tappa in Borgo, a Faenza dove gli operai si sbarazzavano del materiale di scarto depositando il ‘carico’ in più cassonetti.
Il titolare della ditta, un 79enne forlivese è stato denunciato e dovrà rispondere di gestione di rifiuti non autorizzata.
L’abbandono di rifiuti speciali, provenienti da attività produttive, è punito, con l’arresto da tre mesi a un anno oppure con l’ammenda da 2.600 a 26mila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi, e prevede l’arresto da sei mesi a due anni e la medesima ammenda se si tratta di rifiuti pericolosi.
Un secondo caso di abbandono di rifiuti non autorizzato ha portato al sanzionamento di un 36enne faentino sorpreso a lasciare i propri rifiuti ingombranti in città in prossimità di cassonetti.
Per lui sarà applicata la sanzione amministrativa di 600 euro oltre alla rivalsa delle spese sostenute dall’ente incaricato per il recupero degli ingombranti.