Il Museo Diocesano di Faenza, in collaborazione con i Comuni di Ravenna e Faenza e l’Accademia di Belle Arti di Varsavia, ha organizzato in occasione della VII Biennale di mosaico contemporaneo di Ravenna una collettiva dal titolo Miszmasz che ha visto impegnati sette artisti polacchi. Sabato 26 novembre alle ore 17.30, alla presenza di Massimo Isola, Sindaco di Faenza, Fabio Sbaraglia, Assessore alla Cultura e al Mosaico del Comune di Ravenna, e ai curatori Giovanni Gardini e Matylda Tracewska, sarà presentato, in occasione dell’ultimo giorno di mostra, il catalogo dell’esposizione.

La mostra si è svolta contemporaneamente in due sedi: la chiesa di Santa Maria dell’Angelo e la Galleria Comunale della Molinella, ed è stata curata da Giovanni Gardini, vice-direttore del Museo Diocesano e di Matylda Tracewska, artista visiva legata al circolo artistico ravennate, già allieva dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna e ora docente presso l’Accademia di Belle Arti di Varsavia.

Ospitate le opere di 7 artisti polacchi, docenti dell’Accademia di Varsavia

L’idea dell’esposizione ha ruotato attorno al concetto di frammentazione nella ricerca artistica contemporanea. Sette artisti polacchi – Maciek Duchowski, Arkadiusz Karapuda, Maja Kitajewska, Jan Mioduszewski, Igor Przybylski, Elwira Sztetner, Matylda Tracewska – tutti docenti dell’Accademia di Varsavia, attraverso diversi mezzi artistici, dall’istallazione alla pittura, dal tessile al video, hanno come punto d’incontro della loro pratica artistica l’utilizzo di piccoli elementi accostati in maniera (inconsciamente) musiva.

Una mostra, dunque, sottolinea Gardini, «che ha guardato al mosaico come concetto, come idea. Il mosaico è frammentazione di una unità e ricomposizione, è accostamento di tanti elementi». 

«Miszmasz – scrive Matylda Tracewska nel catalogo della mostra – è una parola polacca di origine tedesca ed è usata nel linguaggio colloquiale per denotare disordine, confusione, caos. Allo stesso tempo, un miszmasz significa anche un miscuglio, una combinazione di varie cose casuali o apparentemente incompatibili. Alcuni traducono miszmasz con “mosaico”. Miszmasz è stato un viaggio attraverso diverse estetiche, differenti modi di lavorare e di rapportarsi con la materia, varie visioni intellettuali». Storicamente Faenza e Varsavia sono inoltre gemellate ed entrambe protette dalla Madonna delle Grazie.