Pare che per portare a compimento le operazioni di bonifica del bacino di laminazione di via Corgin in cui erano state fatte confluire le acque utilizzate per lo spegnimento dell’incendio sviluppatosi nei capannoni della Lotras system nell’agosto del 2019, si debba attendere ancora novembre. A dirlo, giovedì scorso in Consiglio comunale è stato l’assessore all’Ambiente Luca Ortolani, in risposta a una interrogazione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Stefano Bertozzi. Quest’ultimo aveva preso spunto dalle numerose segnalazioni giunte in questi ultimi tempi da cittadini e residenti della zona, tutti preoccupati dello stato di conservazione dell’invaso, dove sarebbe stata riscontrata la presenza di «catrami e altre sostanze oleose».

Ortolani ha parlato di un’operazione complicata, anche se lo svuotamento della vasca sarebbe quasi completato. Fatto questo, però, l’assessore ha detto che servono ancora alcune settimane, pare tre o quattro, per portare a termine l’azione di bonifica. Ci sarebbero ancora pozze d’acqua da svuotare ma il fondo irregolare impedisce di completare il lavoro velocemente. Aspirate con una apposita pompa, le acque residue sono inviate a un centro di analisi e quindi allo smaltimento, come hanno chiesto i tecnici di Arpae. Gli oli e grassi vegetali ritrovati in loco, non desterebbero comunque preoccupazione, anche perché «la vasca – spiega Ortolani – era già stata svuotata e si era poi nuovamente riempita con acqua piovana in seguito a precipitazioni. Si tratta quindi di sostanze irrancidite e raggrumate per essere state sul fondo per così tanto tempo, ma non costituiscono un pericolo per la salute».
E grazie alle analisi scientifiche effettuate sui campioni prelevati in questo ultimo periodo, Ortolani ha potuto affermare che il sito oggi si può ritenere «non contaminato». Ora non ci sono problemi né per l’ambiente né per l’uomo.

La consigliera della Lega, Roberta Conti, ha invece chiesto conto dei costi. In particolare se, a fronte dell’aumento prezzi, hanno preso ad aumentare anche quelli. Ortolani ha precisato che subito sono stati spesi circa 2 milioni e 400mila euro per il primo intervento d’emergenza. A questi, il Comune ha poi aggiunto circa 500mila euro. Dopo, non sono sopraggiunte altre variazioni. Comunque, va detto che l’Amministrazione comunale ha deciso di dare mandato all’avvocato Alessandro Lolli del foro di Bologna per cercare di «ottenere il rimborso delle spese sostenute, e future, per la gestione dell’emergenza ambientale connessa all’incendio».