Sono passati 12 anni dalla morte di Claudio Marabini (10 gennaio 1930 – 16 giugno 2010), scrittore, giornalista e critico letterario, ma la sua opera continua a essere letta, studiata e pubblicata.
L’occasione per questo nuovo incontro dedicato allo scrittore faentino (dopo il convegno che organizzammo nel 2020 per il decennale della scomparsa) è l’uscita di una nuova edizione di “Carossa”, forse il romanzo più noto di Marabini, per merito dell’editore Readerforblind. 
Una frase lapidaria che compariva sulla prima edizione di Rizzoli, anno 1990, ben sintetizza il senso della storia narrata nel libro: “Ci fu la guerra, una rovere fu abbattuta, una cavalla rapita, una famiglia si spezzò e scomparve”.

Seconda guerra mondiale: nel cuore della Romagna, un’antica e forte famiglia di contadini, i Carossa, si divide, abbandona il podere, si disperde: Giapì, l’azdòr, sua moglie Teresa, suo fratello Rumeio, tutti gli altri, compresi i bambini ignari di quanto accade intorno a loro, ma tutti alla ricerca e in attesa di qualcosa di sconosciuto e di nuovo…

La guerra finisce, succedono cose sorprendenti e inaspettate; la sventura e il lutto colpiscono quella famiglia una volta felice; la vita cambia, non è più quella di prima, non potrà esserlo più. E nemmeno i Carossa sono ancora i Carossa: diventeranno, infatti, i Venturini. D’altra parte, che senso può avere portare un soprannome che deriva da una terra che non si abita più? Ma la vita, pur in una serie incessante di mutazioni, continua, perché senza la vita non può esserci altro che il nulla. 

Sabato 17 settembre, alle 18, alla Bottega Bertaccini di Faenza si vuole ricordare la figura e il lavoro dello scrittore. Dopo il saluto della famiglia Marabini, ascolteremo gli interventi di Roberto Camurri (autore della prefazione di questa nuova edizione), Valerio Ragazzini e Beppe Sangiorgi.

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Claudio Marabini


Nato e cresciuto a Faenza, Claudio Marabini iniziò a lavorare come giornalista per La Voce Repubblicana. Approdato nel 1957 a Il Resto del Carlino, allora diretto da Giovanni Spadolini, ha seguito la critica letteraria per 50 anni: le sue “terze pagine” e i suoi elzeviri sono comparsi regolarmente sul Resto del Carlino, La Nazione, La Gazzetta del Sud, collaborando anche con il Corriere della Sera.

Ultradecennale poi la sua collaborazione con la rivista La Nuova Antologia. Per molti anni è stato membro delle giurie dei maggiori premi letterari italiani (Campiello, Strega, Lanciano, Basilicata, ecc.).
Nella sua lunga carriera, Marabini si è occupato soprattutto di critica letteraria (scrivendo saggi tra gli altri su Giovanni Pascoli, Dino Buzzati, Mario Tobino e Ignazio Silone), ma anche di arte e di storia della Romagna.

Molto ampia è stata anche la sua attività di narratore.

Attento osservatore di tutto quanto succedeva nella società italiana, non ha mai trascurato la piccola ma vivace realtà faentina, rimanendo sempre a stretto contatto con i maggiori esponenti dell’arte e della letteratura della sua città: da Carlo Zauli a Francesco Serantini, da Domenico Matteucci all’amico di sempre Filippo Monti.