Era il 2017 quando don Tiziano Zoli, parroco di Solarolo, mi propose di candidare la parrocchia a far parte dei progetti che la Diocesi di Faenza-Modigliana presenta alla Cei per poter usufruire dei contributi messi a disposizione con i fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica. Il progetto che aveva in mente il don era quello di riqualificare la vecchia sala parrocchiale (costruita negli anni ‘70 da don Antonio Samorì a uso palestra) dove si sono susseguite tante manifestazioni, conferenze, riunioni e momenti di aggregazione paesani. Negli anni, infatti, sono stati tanti i recital di Natale, gli spettacoli, i pranzi comunitari, le feste, i ritrovi dei giovani che ha ospitato questa struttura; pensate che anche la famosa Laura Pausini ha festeggiato proprio in questa sala la sua prima vittoria a Sanremo nel 1993 assieme alla sua gente.

Vista l’importanza di quegli spazi per Solarolo, la Diocesi ha accolto la richiesta. Il sottoscritto, Giacomo Zoli, assieme al geometra Paride Carroli e all’architetto Eleonora Folli, con cui ci stiamo occupando anche della direzione lavori, abbiamo cominciato a pensare alla realizzazione del progetto. Abbiamo cercato di valutare lo “stato di salute” della struttura, evidenziando che la stessa non era più idonea a sopportare i carichi statici e sismici imposti dalle nuove normative. Da qui si è deciso di procedere a un progetto di demolizione e ricostruzione. Il nuovo edificio è stato quindi progettato considerando le esigenze della parrocchia di avere nuovi spazi per la catechesi e per i giovani.

Gli studi preliminari

centro pastorale solarolo 1
Il vescovo Mario e il parroco don Tiziano Zoli in visita al cantiere

Dal punto di vista architettonico, il progetto si compone di un unico volume compatto, il quale riprende la forma del vecchio edificio a capanna, ma reinterpretandola con materiali e suggestioni nuove. Saranno realizzate tre aule di media dimensione (circa 25 mq ciascuna) un’aula grande (di circa 100 mq) e un salone (di circa 180 mq): queste ultime due saranno divise da una parete mobile che consentirà di creare un unico salone di circa 280 mq. Oltre alle aule saranno presenti i servizi igienici ed i locali tecnici per gli impianti. Altra finalità perseguita nel progetto è quella della sicurezza strutturale: Solarolo, come buona parte della Romagna Faentina, si trova in zona sismica 2 (zona di medio -alto rischio) nella quale possono verificarsi forti terremoti; l’obiettivo è quindi quello di realizzare una nuova struttura che possa essere calcolata secondo la nuova normativa Dm del 17/1/2018 – NTC 2018 e possa quindi avere un alto grado di resistenza alle azioni sismiche. Il progetto è stato calcolato in classe d’uso III creando quindi un edificio di carattere “rilevante” dal punto di vista sismico. Ciò significa che tale edificio potrà essere scelto dalla Protezione Civile per utilizzo in caso di calamità quali i terremoti. La struttura portante è in cemento armato mentre la copertura è stata realizzata con travi in legno lamellare di tipo boomerang.

In previsione fotovoltaico e un impianto per la raccolta di acque piovane

La dotazione tecnologica dell’edificio in progetto persegue gli obiettivi di completa integrazione architettonica con il complesso e si ispira ai concetti di semplicità e fruibilità necessari a creare le condizioni di ambienti facili da gestire e soprattutto confortevoli. La scelta principale è stata quella di optare per impianti tecnologici semplici e fruibili. Le tecnologie scelte per la climatizzazione dei locali uniscono la semplicità di gestione all’efficienza della generazione nel rispetto delle più moderne normative in termini di sfruttamento delle fonti rinnovabili. Nel progetto infatti è prevista la realizzazione di un sistema ibrido (gas metano + elettrico) che gestisce il sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento. Oltre all’alta efficienza degli impianti termici ed elettrici contribuiranno alla sostenibilità e al risparmio energetico dell’edificio anche gli isolamenti che si andranno a realizzare sia in copertura che nelle pareti perimetrali che alla base dell’edificio. Le vetrate in previsione sono ad alte prestazioni con doppi vetri basso emissivi. L’involucro esterno sarà quindi completamente isolato e questo permetterà il minimo scambio di calore dall’edificio verso l’esterno. È in previsione per scelta di sostenibilità e per ottemperare alle leggi in materia edilizia la realizzazione di un impianto per la raccolta delle acque piovane e la realizzazione di un impianto fotovoltaico in copertura.

Il cantiere è partito l’11 aprile scorso

centro pastorale solarolo 3

Le difficoltà della fase progettuale non sono state poche, ma finalmente l’11 marzo 2022 è arrivato il decreto della Cei che approvava tutto l’iter progettuale. Dall’11 aprile, data di inizio lavori in cantiere, a oggi si sono concluse le fasi più importanti dei lavori. Sono state realizzate le fondazioni, è stata costruita la struttura in elevazione principale in pilastri di cemento armato prefabbricato ed è stata installata la copertura in travi boomerang di legno lamellare completa di lamiera grecata coibentata, linea vita, canali di gronda e scossaline perimetrali. Attualmente si sta procedendo con le predisposizioni impiantistiche interne e le prossime fasi lavorative vedranno impegnate le maestranze nella realizzazione del pavimento del fabbricato, completo di riscaldamento integrato. Successivamente si procederà alla posa degli isolamenti esterni nelle facciate degli infissi e al completamento degli impianti e delle finiture.

La strada è ancora lunga, ma il cronoprogramma sta proseguendo secondo quanto stabilito e senza imprevisti rilevanti, seppur con qualche lieve ritardo dato principalmente dai ritardi nell’approvvigionamento dei materiali edili. Il costo complessivo del nuovo Centro Pastorale, comprese le spese tecniche e gli oneri amministrativi per le autorizzazioni (48mila euro) e comprensivo di Iva, è attualmente previsto in circa 965mila euro di cui ben 640mila saranno devoluti dalla Cei con l’8xmille, la restante parte sarà a carico della parrocchia.

Come contribuire all’8xmille alla Chiesa Cattolica

È possibile contribuire al progetto firmando l’8xmille alla Chiesa Cattolica (e non costa niente), con una donazione alla parrocchia sul conto corrente dedicato al progetto oppure sostenendo le attività parrocchiali che saranno svolte. Sarà cura dell’equipe operativa parrocchiale rendicontare semestralmente le donazioni ricevute e le spese sostenute. A oggi le donazioni ricevute dall’inizio del progetto ammontano a 51.525 euro.

Giacomo Zoli, progettista strutturale e direttore Lavori del progetto

Foto di copertina: rendering del progetto