La direzione del Partito Democratico del 15 agosto ha prodotto i suoi frutti. Certo le tensioni all’interno del partito ci sono state: la riduzione del numero dei parlamentari e senatori inevitabilmente impatta sulla lunghezza delle liste, ecco che molti onorevoli e senatori della scorsa legislatura non potranno essere ricandidati. È il caso del senatore Stefano Collina, faentino che dopo due legislature non sarà ricandidato nelle file del Pd.
Diversamente avviene per la consigliera regionale Manuela Rontini, che è stata indicata come nome nel Collegio Uninominale del Senato. Rontini è nata l’11 giugno 1978 a Faenza. Conseguito il diploma di maturità scientifica è stata consigliera comunale a Faenza dal marzo 2010 al dicembre 2014. È consigliera regionale dell’Emilia-Romagna dal 2014 e presidente della commissione assembleare Politiche economiche. Ha fatto parte della direzione nazionale del Pd e dal 2021 fa parte della segreteria regionale con deleghe al Pnrr innovazione e turismo.
I collegi uninominali sono una circoscrizione che elegge un unico rappresentante in un’assemblea legislativa. Uninominale vuol dire che ogni coalizione presenta un solo nome e vince solo chi ha la maggioranza relativa (sistema maggioritario e collegio uninominale).
Le parole di Stefano Collina
“Innanzi a tutto – si legge nel post del senatore uscente, Stefano Collina – voglio ringraziare Manuela Rontini per la passione e la generosità che oggi dimostra accettando la candidatura al collegio del senato di Ravenna/Ferrara. Con Manuela condividiamo da anni l’impegno politico, a partire dalla nostra città, Faenza, allargando una autentica capacità di rappresentanza al territorio più vasto della provincia di Ravenna, in diversi livelli istituzionali come la Regione e il Parlamento. La città resta il luogo dove rinasce la politica ed è la città il luogo dove si formano le competenze amministrative e si costruiscono la rappresentanza, il rapporto di fiducia con i cittadini, la credibilità personale e la reputazione. Queste condizioni, Manuela Rontini le ha conquistate tutte ed è per questo che la corsa al senato è da fare impegnandoci tutti fino in fondo per arrivare primi e vincere il collegio, perché il sondaggio che conta è il risultato delle urne il 25 di settembre”.
“Dal mio canto – prosegue Collina -, il mio impegno in questi dieci anni in Senato è stato il modo con il quale ho voluto mostrare gratitudine alla comunità del Partito Democratico e ai cittadini e amici che mi hanno dato fiducia e sostegno, sempre in vista del bene comune della nostra comunità locale e del Paese, in una logica di servizio e responsabilità, ma soprattutto con onestà. Ho avuto la stima e l’amicizia di tutti i colleghi del Senato del mio gruppo, meritando la fiducia di Andrea Marcucci (che mi accolse e aiutò al Senato nella prima legislatura) e Simona Flavia Malpezzi che mi hanno voluto nell’ufficio di presidenza del gruppo nelle loro presidenze. A questo, se posso permettermi un passo in più, aggiungo il rispetto che anche i colleghi degli altri gruppi mi hanno dimostrato in questi ultimi anni molto particolari, con periodi di forte scontro e periodi di collaborazione, nei quali penso di avere tenuto una linea di comportamento coerente e trasparente”.
“Il lavoro parlamentare – conclude – è fatto di rapporti con tanti soggetti che sono protagonisti della vita del Paese nella cura di legittimi interessi di cittadini organizzati che vanno tenuti in equilibrio tra loro in vista della crescita dell’Italia ma anche della tutela dei più deboli: ringrazio tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato a comprendere tante complesse problematiche. Ma è mantenendo chiari i principi che si può operare il discernimento necessario per compiere scelte responsabili, anche sui temi etici, e questo è il punto che ho cercato di non dimenticare e che non voglio dimenticare neppure in futuro, visto che il mio impegno politico continuerà non solo in questa campagna elettorale. Infine, ma per me stanno al primo posto, grazie per questi anni a mia moglie Paola e ai miei ragazzi”.