Ogni mattina si raggiunge il posto di lavoro. Si parcheggia e su in ufficio. Ma non tutte le giornate sono uguali. Anzi. Prendiamo venerdì scorso a Faenza, quando ho incontrato Eraldo e la sua bicicletta, nel cortile del Seminario.

Buon giorno. Sei un pellegrino?

Sì! Vengo da Brescia e sono diretto a Loreto. Questa è la terza tappa.

Conoscevi già il nostro seminario?

No. Pedalo per compiere un percorso spirituale. Cerco di provare l’esperienza dell’affidarsi. Una verifica del fatto che Dio si prende cura di noi. Di ciascuno di noi. Questa sera sarò dalle parti di Cattolica e domani sera dalle parti di Ancona. A pochi chilometri da Loreto, dove domenica incontrerò Gemma, la mia ragazza che mi raggiungerà in treno. Un momento di sosta e di preghiera prima di tornare a Brescia. L’anno prossimo pensiamo di sposarci.

Quindi hai programmato le tue soste e i luoghi dove fermarti?

Le tappe sì, dove fermarmi non lo so. Quando arrivo in un posto chiedo. Ieri sera ho incontrato qualcuno che mi ha parlato del seminario e io ho suonato al campanello. Finora ho fatto sempre incontri spettacolari, trovando qualcosa di bello e qualcuno di interessante.

Beh, lo spazio per piazzare la tenda una notte qui c’è …

Sì, ma non l’ho messa. Era molto caldo e ho pensato all’amaca. In realtà, a una certa ora della notte si fa freddo e non si riesce a riposare bene.

Ma che lavoro fai?

Sono un ingegnere e ho lavorato come tale per qualche anno poi, nel 2020, la svolta. Non ero soddisfatto, e sono partito da Brescia, sempre in bicicletta, diretto a un santuario in Puglia. Ho riflettuto e pregato, e poi ho deciso di cambiare attività. Ho deciso di fare l’insegnante. Ho scoperto che stare in mezzo ai ragazzi mi piace. Non diventerò mai ricco, ma ho pure scoperto quanto sia importante la questione educativa. Ora insegno Matematica.

Buon viaggio, Eraldo. Ti accompagno con una preghiera.

Anch’io. Grazie a te.

Giulio Donati