Il Comitato Pro Salvaguardia Ambientale parco botanico Ferucci e Piani risponde al comunicato stampa del Comune di Faenza, del 26 luglio scorso, sottolineando alcuni punti per amore di verità:

il progetto NON era presente nel PUMS e i cittadini possono verificare la veridicità di quanto affermato consultando la Tavola 4 del PUMS con le ciclabili presenti e future. Il PUMS è stato approvato a settembre 2021 e grazie a questa approvazione ha ottenuto i fondi ministeriali per ciclabili casa scuola.

Il progetto ciclopedonale nel parco era evidentemente già nei cassetti del Comune che in modo poco corretto non lo ha reso noto nei percorsi partecipativi del Pums. 

il progetto non serve in alcun modo i ragazzi delle scuole medie Europa. Ma come fa il Comune a dire simili assurdità? Le scuole medie Europa si trovano in Via Insorti, per raggiungere le quali i residenti della zona Corbari/Pep passano su via Corbari, via Montevecchi, o via Bordini, tutte strade rigorosamente prive di ciclabili. Quindi il comune dice fake news.

Ricordiamo invece che il Pums tra le ciclabili in progetto prevedeva quella su via Corbari e Montevecchi, utilissima ai ragazzi che vanno alle medie e ai bambini che abitano in via Vittorio Veneto per andare alle primarie. Ciclabili che la assessora Barzaglia ha sconfessato. Si sono finiti tutti i soldi in questa assurda ciclopedonale ghiaiosa e a zig Zag che probabilmente neppure il piedibus userà perché allunga il percorso?

-che bisogno c’era di sprecare soldi pubblici per un progetto che quasi nessuno voleva e a quasi nessuno serve e deturpa un parco togliendo spazio al verde?

-le associazioni ambientaliste come Fiab Faenza stanno già denunciando un’altra scempiaggine. La pista ciclopedonale sotto le mura di Via Lapi. Anche quelle realizzate con la stessa logica, nascondere le ciclabili nel verde, a zig Zag tra gli alberi pur di non togliere posti auto. Purtroppo è un modus operandi del Comune.

il progetto non sempre ha rispettato i crismi del buon operato. Sono state rovinate radici, potati malamente alcuni alberi a ridosso della ciclabile, trasportate macerie in luoghi non idonei (testimoniato da foto) poi grazie alle nostre segnalazioni rimosse…

-Il proprietario di una ditta direttamente coinvolta nel cantiere, aveva scritto sul gruppo social “Sei di Faenza se” vari post, ergendosi a esperto indipendente, e difendendo la bontà naturalistica del progetto. Noi abbiamo fatto semplicemente notare che non era un esperto indipendente ma un esperto direttamente coinvolto nel cantiere, particolare da lui omesso. Un dettaglio obiettivo, non certo una diffamazione.

-infine ci lascia basiti che l’amministrazione dice di rispettare la libera manifestazione del pensiero, ma al contempo “condanna fermamente le espressioni che possano essere lesive del decoro e dell’immagine dell’amministrazione comunale e dei dipendenti pubblici che operano al servizio dei cittadini.”

Fermo restando che l’insulto e la diffamazione sono reati perseguibili, e se l’amministrazione ritiene che ne siamo rei, può denunciarci (ma a noi non risulta aver diffamato/insultato nessuno)… come fa a pretendere che la critica non possa ledere l’immagine dell’amministrazione? ci sembra una richiesta poco chiara, poco democratica e molto intimidatoria.  L’amministrazione faentina condanna ogni critica proveniente dai cittadini che possa ledere la propria immagine..

E allora quali critiche accetta? Solo gli elogi? Siamo in un regime? Noi cittadini non possiamo dire che a nostro parere si sprecano soldi pubblici per un progetto scomodo e inutile? La critica è critica, anche se dura. E gli amministratori devono accettarla, visto che gestiscono centinaia di miglia di fondi pubblici (soldi di tutti).

Ribadiamo che non siano mai entrati in zona cantiere né ci siamo opposti fisicamente ai lavori, che abbiamo fatto solo domande e siamo stati anche trattati molto duramente, invitati ad allontanarci e a non fotografare.

A onor del vero va segnalato che quando con garbo si é intrapreso un dialogo con i direttori lavori per apportare migliorie su tematiche ambientali, al progetto, si sono ottenuti notevoli risultati, riprova che se tale dialogo fosse stato intrapreso fin dall’inizio l’opera sarebbe stata accettata da tutti i cittadini.

Infine, i nostri amministratori sono sempre scappati ad ogni confronto pubblico coi cittadini.”