Giovani, romagnoli e lavoratori. Ma senza cittadinanza. Mentre si dibatte sullo ius scholae, proseguono le testimonianze di ragazzi e ragazze che vivono ogni giorno le contraddizioni della propria condizione giuridica. Teo è un 23enne che vive a Ravenna ma studia all’Isia di Faenza e proviene dalla Macedonia del Nord.

Teo vive a Ravenna e studia all’Isia di Faenza

Teo, di cosa ti occupi?

Sono studente alla magistrale dell’Isia. Mi occupo in particolare di grafica. Ho collaborato, per esempio al magazine Parola aperta e lavorato a diversi progetti culturali. Sono arrivato in Italia quando avevo 10 anni assieme ai miei genitori. Si sono trasferiti dalla Macedonia per lavoro, mio padre è artigiano, e siamo andati ad abitare subito a Ravenna.

Come sono stati i primi anni?

Ho imparato l’italiano abbastanza velocemente e anche a scuola mi sono inserito bene grazie anche al fatto che fino alla terza media sono stato seguito da un mediatore linguistico. I primi mesi sono stati facilitati anche dal fatto che a Ravenna c’è una forte comunità di macedoni, circa un migliaio di persone, e questo ci ha aiutato. La maggior parte sono musulmani, mentre la mia famiglia è di religione ortodossa. La Romagna è una realtà inclusiva, ma ammetto che un razzismo latente è ancora presente, l’ho visto in particolare verso i miei genitori.

Quando hai avuto consapevolezza di avere una condizione giuridica diversa?

A 18 anni. Non potevo votare né in Italia né in Macedonia. Praticamente non gioco nessun ruolo a livello politico e questo mi ha portato ad avere disaffezione per la politica. Io ho un permesso di soggiorno a lungo periodo, che significa che sono residente qui stabilmente. Come requisito devi avere che i tuoi genitori lavorino e una residenza stabile. Fondamentalmente è a tempo indeterminato, ma per diversi motivi – per esempio se vai a vivere fuori dall’Italia per qualche anno – potresti perderlo. La cittadinanza invece non la perdi.

Hai mai pensato di richiederla?

Sì, ma non l’ho ancora fatto. Non è facile, devi richiedere documenti dal tuo Paese d’origine, è una procedura lunga e difficile. Otterrei diversi vantaggi, in particolare in quanto cittadino dell’Ue, ma come dicevo, in questi anni non è mai nato in me un forte interesse politico.

Come reputi lo ius scholae?

Penso sia una buona proposta, che risolverebbe le problematiche delle lunghe tempistiche per ottenere la cittadinanza.