Di seguito riportiamo una lettera che ci è giunta in redazione il 26 luglio scorso e che tratta di uno spiacevole episodio vissuto da una famiglia che voleva trascorrere la giornata in un agriturismo del nostro territorio. In alcune strutture, infatti, ci segnala il nostro lettore, è vietato l’ingresso ai bambini perché “disturbano” la clientela.

Gentile redazione,

vi scrivo per una cosa un po’ triste in cui mi sono imbattuto.
Ormai è consuetudine andare agli agriturismi per la possibilità che danno di andare in piscina.
Sempre più spesso sento di casi in cui però è vietato l’ingresso ai bambini di determinate età, per esempio dai 3 anni ai 10. La motivazione? Perché “disturbano”! Come se il giocare di un bambino sia un problema. Oltre al fatto che io credo sia sempre responsabilità e sensibilità dei genitori far capire ai bambini in ogni contesto quanto sia possibile urlare e correre.
Preferirei un titolare della piscina che mi venga a chiedere di far stare i bimbi più tranquilli piuttosto che non accettarli.

Poi mi sembra veramente una cosa tristissima. Questi agriturismi offrono servizi come un bar o un ristorante e, a mio parere, se questi vietassero l’ingresso ai bambini scoppierebbe un caso mediatico.

Viviamo in un paese con una delle natalità più basse di tutto il continente, se non del mondo… e questa bassa natalità ci darà grandi problemi in futuro. Quando si dice che in Italia mettere su famiglia e fare figli è complicato credo sia proprio per queste cose e purtroppo ho il timore che stia diventando una questione culturale.

Nel mondo del lavoro vieni messo a disagio se prendi un permesso che hai per legge per un bimbo malato. Se hai figli la burocrazia triplica in famiglia (assegno unico, isee, 730…). E adesso anche nella vita privata, quando vorresti passare magari una giornata nella natura a divertirti con i tuoi figli… non puoi perché questi, a detta da alcune strutture, disturbano.

Mi piaceva porre la questione al vostro giornale che so che ha a cura il futuro nostro e dei nostri figli.

l.r.