Durante i periodi più critici della pandemia, tutte le associazioni hanno prestato il proprio servizio e portato il proprio aiuto, contribuendo così allo sforzo comune. E noi scout non siamo stati da meno. Nel mondo Agesci , il servizio ha un ruolo fondamentale, soprattutto per il suo valore formativo. Per uno scout, il servizio è una componente insostituibile del suo percorso, perché permette di confrontarsi con realtà spesso lontane dalla quotidianità, di interiorizzare il significato più profondo del verbo “donarsi” e di vivere il vero senso della Promessa. A lungo, a causa delle restrizioni, non è stato possibile svolgere molti dei servizi che solitamente svolgevamo, ma questo non ci ha fermato.

Le occasioni per servire, durante la pandemia, si sono moltiplicate, e noi ci siamo messi a disposizione di chi ci ha chiesto aiuto. Nei primi mesi del 2021 ci siamo affiancati ai volontari della Croce Rossa impegnati a gestire il drive through, allestito nel piazzale della Graziola. Con l’intensificarsi della campagna vaccinale, siamo stati presenti, insieme ai volontari della Protezione civile, all’hub vaccinale del centro fieristico. Personalmente, ero presente in entrambe le occasioni, grazie alle quali ho ampliato la mia esperienza di servizio e mi sono sentito, realmente e in prima persona, coinvolto nella lotta contro il Covid. Il servizio, già per sua stessa natura unico ed educativo, ha quindi assunto un peso maggiore, perché svolto in settimane di grande delicatezza e difficoltà, e mi ha permesso di capire, ancora più di prima, quanto l’aiuto di ciascuno, dal più grande al più piccolo, fosse – e sia – necessario ed estremamente prezioso.

Michele Loli

Durante il servizio di assistenza e gestione dell’afflusso delle persone all’ingresso delle Poste di via Naviglio è stato interessante e toccante scambiare punti di vista con la gente, constatando quanto ognuno abbia reagito in maniera diversa alla situazione. Donare tempo agli altri gratuitamente, con un atteggiamento di accoglienza e ascolto, è una delle cose che ci sentiamo chiamati a fare come scout e come cittadini.

In occasione delle consegne a domicilio della spesa o dei pasti Caritas abbiamo donato un sorriso e un saluto a persone sole che, chiuse in casa da tempo, ne avevano bisogno. Anche noi però, a nostra volta, abbiamo ricevuto in cambio sorrisi e grazie provenienti dal cuore. Tornando, invece, al servizio rivolto ai nostri ragazzi, come capi branco ci siamo resi conto che le attività estive sono state fondamentali per i bambini e le bambine di quell’età, che da tempo non frequentavano più la scuola, non potevano interagire, nemmeno in altre occasioni, con i loro coetanei. Nel giro di due giorni al campo estivo, è come se si fosse riacceso qualcosa dentro ognuno di loro, e son tornati, come se niente fosse, a essere il gruppo coeso che era prima della pandemia.

Giacomo Ambrosini