La scarsità di piogge che dall’autunno 2021 sta interessando tutta la regione Emilia Romagna ha comportato deflussi particolarmente ridotti nei reticoli idrografici di superficie con valori tra i più bassi dal 1962, simili a quelli delle annate più siccitose come già accaduto nel 2007, 2012 e nel 2017.
La situazione, all’inizio del 2022, che evidenzia una carenza è paragonabile, ai periodi siccitosi degli anni 2003 e 2017, mentre il valore fino a metà giugno fa registrare un calo del 62%.
Le temperature a maggio di quest’anno sono state molto elevate; è infatti stato il terzo maggio più caldo dal 1961 mentre quelle della prima metà di giugno sono mediamente superiori con punte vicino ai massimi assoluti che si ebbero nel 1991 e nel 2020.
Al momento le previsioni meteorologiche rimangono stabili con la presenza di un anticiclone che porta a un ulteriore aumento di temperature, con punte massime intorno ai 37° nelle pianure. Le portate fluviali, anche quella del fiume Po, sono in diminuzione e le portate medie mensili parziali di giugno risultano inferiori alle medie storiche del periodo di riferimento nel territorio regionale, raggiungendo valori confrontabili con i minimi storici del periodo di riferimento nell’Emilia occidentale e in Romagna.
Per questo motivo, il 21 giugno, il presidente della Regione Emilia Romagna ha firmato un Decreto nel quale si dichiara lo stato di crisi regionale connesso al contesto di criticità idrica nel territorio regionale per 90 giorni; con lo stesso documento è stato dato mandato agli enti locali di porre in essere gli interventi necessari per contenere e ridurre le conseguenze della crisi idrica.
Così il Comune di Faenza ha adottato una ordinanza nella quale si fa divieto, nel periodo tra il 28 giugno e il 21 settembre, salvo eventuale proroga, di prelevare acqua potabile dalla rete idrica pubblica per usi non prettamente domestici e per motivi igienico-sanitari. In particolare, nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 21 sarà vietato prelevare acqua dalla rete lavare cortili e piazzali, per il lavaggio domestico dei veicoli e per innaffiare giardini e prati.
Ai privati è fatto altresì divieto di riempire piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino e per il funzionamento di fontanelle a getto continuo, limitazioni che però non riguardano l’irrigazione negli orti sociali.
I prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per i normali usi domestici, zootecnici e industriali e per quelle attività autorizzate per le quali è necessario l’uso di acqua potabile.
Sono esclusi dall’ordinanza i servizi pubblici di igiene urbana e le aziende, pubbliche o private, che prelevino l’acqua per riempire le piscine, previo accordo con il gestore della rete di acquedotto.
In caso di mancato rispetto delle disposizioni dell’ordinanza, fermo restando l’applicazione delle sanzioni penali si procederà, ai sensi di Legge, con l’applicazione delle sanzioni amministrative da 25 a 500 euro da parte degli organi di vigilanza, in questo caso il comando della polizia locale dell’Unione.