Martedì 14 giugno si è svolto al teatro Binario di Cotignola l’ultimo dei tre incontri sorti per dar seguito alla Settimana Sociale dei Cattolici svoltasi a Taranto. La serata ha visto intervenire Manuela Rontini – consigliere regionale e redattrice della Legge regionale sulle Comunità energetiche – e il professor Leonardo Setti, dell’Università di Bologna, già intervistato dal Piccolo proprio sul tema della transizione energetica e sulle comunità solari che sta sviluppando in varie realtà. Don Stefano Vecchi e il vice sindaco di Cotignola Pier Luca Baldini hanno dato il benvenuto e il via alla riflessione. Sono intervenuti poi Andrea Pazzi di Confcooperative e Pier Luigi Zanotti, presidente di Azione Cattolica diocesana e ingegnere presso Esco solution.
Fabrizio Liverani – diacono della zona pastorale di Reda – ha moderato la serata.

Per una vera transizione

Il nostro vescovo Mario ha chiuso l’evento parlandoci delle linee condivise dalla Conferenza Episcopale Italiana sul tema delle Comunità Energetiche (Cer). Monsignor Toso ha ringraziato Confcooperative per aver ottenuto l’inserimento degli enti ecclesiali nella lista di coloro che possono coordinare e quindi gestire le Comunità energetiche, e da questo ringraziamento ha sviluppato il suo breve intervento.

Desideriamo prendere le sue parole come ermeneutica del lavoro svolto finora e prospettiva di ciò che ci attende come settore di Pastorale Sociale. L’inserimento degli enti ecclesiali dentro la legge delle Cer si fonda non su un discorso di opportunismo, ma su un preciso riconoscimento dello Stato, della Regione e degli Enti locali al valore sociale che la Chiesa italiana – e quindi anche la nostra diocesana – attualmente incarna.

Le Comunità energetiche sono quello strumento che vuol dare una spinta propulsiva affinché l’urgente transizione energetica possa prendere il volo, coinvolgendo quelle realtà che hanno responsabilità verso il bene comune (a proposito di impegno verso il bene comune pensiamo al contributo che la nostra Chiesa diocesana sta fornendo nell’accoglienza delle famiglie ucraine, o a tutte le attività ricreative e di formazione che si svolgeranno questa estate per i giovani).

Il percorso degli incontri

Negli incontri da noi organizzati abbiamo goduto di un dialogo con le amministrazioni comunali, alcune imprese, enti di terzo settore e famiglie. Su questa “mensa” si è condiviso l’impegno che ogni organizzazione porta avanti nel territorio diocesano o nei territori a noi molto vicini. Pensiamo all’esperienza di Dismeco, s.r.l. impegnata nella gestione dei Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), alla realtà del progetto Cambia Vita di Rocca San Casciano e all’impegno del Comitato di Amicizia, ai sei sindaci incontrati (di Modigliana, Tredozio, Marradi, Brisighella, Russi e Cotignola).

Abbiamo maturato una buona notizia da trasmettere: ci sono diversi cristiani e persone di ammirevole volontà che si spendono sui temi del ripopolamento delle nostre montagne, su quelli della conversione dell’economia verso un modello circolare che metta al centro l’uomo e l’ambiente, e sulla transizione energetica-ambientale. Ricordiamo bene l’appello che Bruno Biserni del Gal l’Altra Romagna ha rivolto agli scout dei gruppi Agesci Modigliana e Val di Lamone: «Ragazzi, impegnatevi in politica!».

Il futuro

Pensiamo che la Chiesa, nell’esperienza del Cammino sinodale, possa continuare ad essere colei che indica i germi di bene presenti. Colei che li coltiva e li incoraggia, perché popolo che conserva, annuncia e celebra la fede in Colui che sa attraversare la buia morte e sa ridonare la vita.

Gruppo giovani del Settore di Pastorale Sociale